Ore 4, Israele contrattacca l’Iran con missili su Isfahan
L’azione è stata molto limitata e non ha fatto danni. È soprattutto un segnale: «Siamo in grado anche noi a colpire a distanza»
Alle ore 4 di stamattina Israele ha dato il via a un’operazione militare contro l’Iran, a risposta dell’attacco subito la notte tra sabato e domenica scorsa.
Un certo quantitativo di missili è stato lanciato contro la città iraniana di Isfahan. Fra l’altro una città bella e ricca di un notevole patrimonio artistico storico.
Il mondo intero temeva questa reazione, che però è stata molto modesta e, volutamente, non ha fatto danni di sorta.
Molto probabilmente Tel Aviv ha voluto dimostrare due cose: che anche Israele è in grado di bombardare l’Iran con missili e che non intende compiere operazioni tali da poter innescare l’escalation che l’alleato americano voleva evitare a tutti i costi.
C’è anche un terzo messaggio: la città nel mirino di Israele è la base più importante per la produzione missilistica iraniana.
Secondo quanto riportano i media internazionali, l’Iran non avrebbe intenzione di replicare a sua volta.
Pare dunque che la botta e risposta tra le due nazioni rivali possa ritenersi, almeno per ora, conclusa.
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