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Ogni giorno transitano dalla stazione di Bolzano dai 150 ai 200 profughi

Per questo la Giunta provinciale intensifica gli aiuti e crea nuovi spazi per loro

«I profughi - ha spiegato l'assessora alle politiche sociali Martha Stocker - arrivano normalmente in gruppi di 30-60 persone, si muovono in maniera autonoma e intendono proseguire il loro viaggio verso Nord.»
Secondo ciò che ha constatato di persona la Stocker, che nei giorni scorsi ha effettuato diversi sopralluoghi presso la stazione del capoluogo, «nonostante le evidenti criticità, le persone si trovano in uno stato di salute relativamente buono e la situazione è tutto sommato sotto controllo».
L'assessora provinciale, inoltre, ha aggiunto che alla luce della volontà di utilizzare Bolzano solamente come tappa giornaliera di transito del loro percorso verso Germania e paesi del Nord, «non vi è la necessità impellente di garantire una sistemazione stanziale ai profughi. In ogni caso - ha sottolineato la Stocker - è nostro compito offrire un'assistenza umanitaria dignitosa per il tempo che queste persone trascorrono sul nostro territorio: attualmente, pur consci delle difficoltà, non riteniamo che vi sia la necessità di misure di emergenza».

La Provincia sta comunque lavorando a stretto contatto con la Questura, il Commissariato del Governo, la polizia ferroviaria, le Ferrovie dello Stato e l'associazione «Volontarius» che coordina gli aiuti, per offrire non solo il miglior flusso informativo nei confronti dei profughi, ma anche per garantire spazi adeguati all'interno della stazione di Bolzano.
«Il contributo dei volontari è estremamente prezioso - ha aggiunto la Stocker - ma è necessario che siano facilmente riconoscibili. Abbiamo ricevuto nel frattempo l'assenso da parte delle Ferrovie dello Stato per la messa a disposizione di alcuni ulteriori locali situati lungo il primo binario per l'accoglienza temporanea dei profughi in transito.»
Per quanto riguarda invece la quota di profughi assegnati in maniera definitiva all'Alto Adige sulla base della ripartizione nazionale, l'assessora alle politiche sociali ha annunciato che domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani (29 aprile) è previsto l'arrivo di altre 10 persone, «le quali verranno sistemate nelle strutture già operative».

In ottica futura, inoltre, è partita l'attività di coinvolgimento di Comuni e Comunità comprensoriali per rilevare la presenza di spazi pubblici o privato che possano dare ospitalità ai profughi in arrivo.
«Vogliamo garantire una ripartizione equa sul territorio - ha concluso Martha Stocker - ma riteniamo che l'emergenza umanitaria debba essere finalmente e definitivamente affrontata a livello europeo.»

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