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Croce Rossa trentina sulla protesta dei rifugiati di Marco

«In Trentino la serietà, professionalità e responsabilità con cui viene gestito il Sistema di Accoglienza non sono minimamente in dubbio»

In merito alla manifestazione di protesta del 3 gennaio da parte delle persone ospiti al Centro di prima Accoglienza di Marco di Rovereto, il Presidente del Comitato Provinciale CRI del Trentino Alessandro Brunialti e il Direttore Provinciale dr. Carlo Monti, hanno voluto fornire alcuni elementi di precisazione a nome di Croce Rossa Italiana (CRI), Associazione a cui la Provincia Autonoma di Trento (PAT) ha ritenuto affidare la gestione del Centro di prima accoglienza di Marco di Rovereto e un ruolo di primo piano nella gestione dei richiedenti asilo.

Croce Rossa, il Movimento Internazionale più grande al mondo, basato sul concetto di Umanità (primo fra i suoi Principi), non può e non potrà mai avere fini di lucro nella gestione dell’accoglienza di esseri umani provenienti da Paesi del mondo in cui le condizioni di sopravvivenza e vita sono realmente disumane.
Il nostro rammarico come Presidente Brunialti e Delegato Nazionale CRI per le Emergenze, e come dr. Monti, già Direttore Regionale di numerose regioni italiane dove ho potuto confrontarmi con sistemi di accoglienza ben diversi da quello trentino, è che il modello applicato in Trentino per la gestione dei richiedenti asilo è certamente, a nostra esperienza, fra i migliori in Italia.
È indubbio che i concetti e le posizioni espresse ieri dagli ospiti e dalle persone che li hanno accompagnati in questa giornata, siano condivisibili in termini generali e se riferiti forse ad altre realtà esterne al nostro territorio, ma devono pur sempre essere letti all’interno del contesto in cui si esplicitano e sono ben lontani da quella che è la realtà di CRI e della PAT.
 
I tempi di permanenza di alcuni ospiti al Centro di accoglienza di Marco di Rovereto sono indubbiamente lunghi e rischiano di compromettere l’efficacia del progetto di accoglienza del singolo individuo, ma tali tempi non dipendono né da CRI né da Cinformi, che è strumento operativo della PAT.
In virtù del Principio di Umanità che guida la Croce Rossa, l’associazione non gestirebbe mai un centro di accoglienza ove non siano garantite le condizioni di umanità; la presenza quotidiana dei nostri operatori e volontari che mangiano insieme agli ospiti lo stesso cibo e sono attivi quotidianamente nel coinvolgere le persone in attività costruttive ed utili alla creazione di un futuro con prospettive, testimonia l’impegno e la volontà di rendere la difficile situazione il più possibile accogliente.
Gli ospiti, che sono a conoscenza dell’importanza del loro coinvolgimento e di un loro atteggiamento propositivo, hanno la totale libertà di aderire o meno alle attività proposte, di cui riportiamo a titolo informativo alcuni esempi: preparazione dei pasti condivisa e piccole manutenzioni di giardinaggio, muratura e falegnameria.
 
Per questi motivi, CRI rimane particolarmente colpita dall’essere coinvolta, seppur genericamente, in un paragone con altre situazioni forse esistenti in altri posti in Italia, ma certamente non in Trentino dove la serietà, professionalità e responsabilità con cui viene gestito il Sistema di Accoglienza non sono minimamente in dubbio.
Obiettivo di CRI è, come sempre, quello di prestare ascolto a chiunque ne abbia bisogno, per cui in questo frangente è ferma intenzione dell’Associazione capire il disagio che vivono gli ospiti e dare risposta in modo costruttivo, andando a migliorare le attività già in essere, ma rimarcando fermamente quanto il modello trentino non possa essere paragonato ad altre realtà sia nell’accoglienza che nell’inclusione all’interno del tessuto sociale dei richiedenti asilo.
 
Il Presidente Alessandro Brunialti
Il Direttore Carlo Monti

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