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Il cordoglio delle Istituzioni per la scomparsa di Megalizzi

Hanno inviato messaggi il Consiglio provinciale, il Comune di Rovereto, i partiti principali, il Vescovo Lauro e, va da sé, dall’Università di Trento

Il primo a inviare il messaggio di rincrescimento per la perdita con concittadino Antonio Megalizzi è stato il presidente Fugatti. Abbiamo pubblicato la sua nota a margine della notizia stessa della scomparsa (vedi).
Poi sono arrivare attestazioni di vicinanza da parte dei principali partiti trentini e dalle istituzioni.
Le riportiamo qui di seguito.
 
 Il presidente del Consiglio Provinciale Walter Kaswalder 
Il Consiglio provinciale, che rappresenta tutti i trentini, abbraccia idealmente la mamma, il papà, la ragazza, tutti i familiari e gli amici di Antonio Megalizzi.
È una tragedia assurda e ingiusta, la sua morte violenta, e la notizia arrivata poco fa da Strasburgo getta una cappa di dolore sulla nostra terra.
Martedì mattina proporrò all'assemblea legislativa provinciale di osservare un minuto di silenzio in omaggio alla memoria di questo giovane, perfetto rappresentante di quanto di meglio sta crescendo nel nostro Trentino.
Condannare ancora una volta la follia terroristica non risolve certo un'emergenza da tempo drammatica, ma per le pubbliche istituzioni è un dovere assoluto e per noi sarà anche un forte impegno per la quotidiana azione legislativa e amministrativa.
 
 Il sindaco di Rovereto Francesco Valduga 
Interpretando i sentimenti della Città, il Sindaco Francesco Valduga anche a nome dell'Amministrazione Comunale - oltre che suo personale - esprime sentito cordoglio per la morte di Antonio Megalizzi, il ricercatore e giornalista trentino deceduto oggi a seguito delle gravi ferite riportate nell'attentato terroristico che ha colpito nei giorni scorsi la città di Strasburgo.
Il giovane era stato ricordato ufficialmente ad inizio seduta del Consiglio Comunale di mercoledì nel commosso minuto di raccoglimento, tributato da tutta l'aula alle vittime dell'attentato di Strasburgo. Il giornalista trentino, colpito gravemente al capo a Strasburgo, in quelle ore già lottava tra la vita e la morte.
Di Megalizzi era stato ricordato l'impegno come giornalista collaboratore di Radio80 a Rovereto e del Museo Civico di Rovereto.
«Come Città della Pace vogliamo dimostrare che non possiamo essere indifferenti a questi fatti criminosi e efferati», – aveva detto il Presidente del Consiglio Comunale Giampaolo Stiz proponendo all'aula un minuto di silenzio.
 
 Il Vescovo Lauro: «Ciao Antonio, continua a sognare per noi» 
L’arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, appena appresa la notizia della morte di Antonio Megalizzi ha espresso parole di profondo affetto e di vicinanza alla famiglia e alla comunità di Cristo Re a Trento, dove il giovane viveva e dove, dal giorno del ferimento, ci si è riuniti in preghiera.
Queste le parole dell’Arcivescovo:
«Ciao Antonio, Dio ti restituisca quel sorriso che ti aveva donato, che a tua volta hai regalato a mamma Annamaria, a papà Domenico, a tua sorella Federica e a Luana.
«Quel sorriso, che ha saputo toccare tanti cuori e varcare confini impensati, è stato motore di relazioni e testimonianza della bellezza della vita, anche in queste drammatiche ore, in cui ti abbiamo conosciuto più da vicino. Per questo ti diciamo un profondo grazie.
«Dio te lo restituisca, Antonio, quel tuo sorriso contagioso! E ti lasci tornare a sognare. Fallo anche per noi.»
La preghiera a Cristo Re, ha confermato poco fa il parroco don Mauro Leonardelli, si rinnoverà anche domani, alle ore 17.00 e nella s. Messa festiva della vigilia ad ore 20.00.
 
 Il dolore dell'Ateneo Trentino per la scomparsa di Antonio 
Anche l'Università di Trento ha appreso poco fa con profonda commozione la notizia della scomparsa di Antonio Megalizzi, giovane giornalista e studente del corso di laurea magistrale in Studi europei e internazionali, vittima dell'attacco terroristico a Strasburgo.
Il rettore Paolo Collini, addolorato per il tragico epilogo di questa vicenda, esprime a nome di tutto l'Ateneo, sentimenti di vicinanza alla famiglia e alla fidanzata Luana, anch'essa studentessa dell'Università di Trento.
Per l'occasione è stato disposto che da domani le bandiere ufficiali sulla sede del Rettorato siano listate a lutto e esposte a mezz'asta per ricordare Antonio Megalizzi.
Nei prossimi giorni sarà anche aperto uno spazio sul sito di Ateneo dove raccogliere i messaggi di cordoglio e i pensieri che la comunità accademica e studentesca vorrà dedicare al ricordo di Antonio. Il primo ricordo ad essere raccolto è quello del direttore della Scuola di Studi internazionali, Andrea Fracasso:
 
«La perdita di Antonio, avvenuta a seguito di un atto barbaro e crudele, ha lasciato sgomenti la comunità della Scuola di Studi Internazionali e l’intero Ateneo.
Dopo giornate cariche di apprensione, passate nel vano tentativo di trovare notizie di conforto e motivi di speranza, è oggi il dolore a riempire i nostri cuori.
Non solo per l’incapacità di comprendere e accettare tragici eventi come questo, ma per la persona che Antonio è stata e per il ricordo vivido che tutti, docenti e studenti, hanno di lui.
Curioso ed entusiasta, studente presente e impegnato, Antonio si distingueva per il suo convinto europeismo, per la fiducia nei valori che ispirano il progetto di integrazione europea e per il desiderio di comprendere a fondo i fenomeni, gli eventi e le istituzioni dell'Unione.
Nella sua domanda di iscrizione alla Laurea magistrale MEIS Antonio scriveva «Then, I began the adventure of Europhonica, a radio program which broadcasts from the EU Parliament in Strasbourg. It was in that moment that I literally felt in love with the EU».
Un amore che ha continuato a coltivare fino al giorno triste, di nuovo a Strasburgo, di nuovo per seguire i lavori del Parlamento, in cui la sua vita è stata spezzata.
 
Nella lettera per l’iscrizione scriveva anche: «I guarantee that, as always, I will never give up. I can promise to give attention, enthusiasm, commitment and dedication».
Antonio non ha mai tradito questa promessa e anche per questo il suo ricordo è così vivido e la sua scomparsa così dolorosa.
I pensieri di tutti noi della Scuola di Studi Internazionali, che ha avuto la fortuna di accogliere anche la sorella Federica e la fidanzata Luana, sono oggi per Antonio.
L’intera nostra comunità si stringe attorno alla sua famiglia, alla sua fidanzata e ai suoi amici e compagni.
Antonio rappresenta per noi una generazione di giovani che studiano e lavorano in tutto il mondo per realizzare qualche cosa che va oltre il solo conseguimento del titolo di studio, dando corpo e sostanza a principi e ideali che fondano la società moderna, giusta e inclusiva in cui aspiriamo a vivere.
Vittima di un atto crudele e insensato, Antonio non potrà portare a termine il lavoro che si era prefisso. Il nostro impegno sarà a tenere la memoria di Antonio viva.

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