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Si è chiusa a Storo la Festa provinciale dell'Emigrazione

Sfilata finale delle delegazioni e messa dell’Arcivescovo Bressan – Per ricordare l'emigrazione trentina alle Gallerie di Piedicastello sarà allestita una mostra

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Nel 2020 le Gallerie di Piedicastello di Trento accoglieranno una mostra dedicata all'emigrazione trentina nel mondo, con l'obiettivo poi che questo percorso diventi permanente, una sorta di «Casa della Memoria» dell'emigrazione trentina nel mondo.
L'annuncio è stato fatto oggi, durante la festa provinciale che si è tenuta a Storo, dal presidente Maurizio Fugatti, il cui messaggio di saluto è stato letto dal dirigente provinciale del Servizio Attività internazionali, Raffaele Farella.
Durante la Festa è stato quindi il vicepresidente e assessore provinciale all'urbanistica, ambiente e cooperazione Mario Tonina, a portare la vicinanza e i saluti di tutto l'esecutivo ai tanti partecipanti.
«Sono lieto di incontrare oggi l’Altro Trentino – sono le parole del presidente, – quello che vive e lavora fuori dai confini provinciali. È davvero una soddisfazione constatare che in ogni continente le comunità trentine sanno organizzarsi e incontrarsi con l’obiettivo di conservare il ricordo della terra d’origine, coltivando legami che trovano forza nella memoria, nella lingua, nella cultura e nelle tradizioni che vivono e si mantengono di generazione in generazione.»
 
Oggi si è dunque conclusa a Storo la tre giorni che, tradizionalmente anno dopo anno in una località diversa del Trentino consente ai nostri emigranti nel mondo e ai loro discendenti di rafforzare il legame con la comunità trentina.
Al mattino la festa si è aperta con la messa presieduta da don Andrea Fava e dall'arcivescovo emerito Luigi Bressan il quale, oltre a portare i saluti di monsignor Lauro Tisi, ha ricordato i «tanti fili» che legano la comunità trentina al resto del mondo; quindi la sfilata per il centro storico sulle note della Banda sociale del paese e l'omaggio al Monumento all'Emigrante che, a Storo, è dedicato alla Società Americana.
La terza giornata della Festa dell'emigrazione si è chiusa con i saluti delle autorità presso il nuovo complesso E20: accanto al vicepresidente provinciale Mario Tonina, vi erano il vicesindaco Stefania Giacometti, il presidente di Trentini nel Mondo Alberto Tafner e quello dell'Unione famiglie trentine all’estero Mauro Verones.
 

 
A leggere l'indirizzo di saluto del presidente Fugatti è stato il dirigente Farella.
«Storo ed in generale la valle del Chiese furono terra di emigrazione tra gli anni ottanta del XIX secolo e gli anni Sessanta del Novecento.
«Moltissimi trentini che vivono oggi in varie zone del mondo, di terza o di seconda generazione che siano, hanno mantenuto legami e rapporti affettivi con questa zona del Trentino e naturalmente con altre valli.
«Sta qui il valore della Festa provinciale dell’emigrazione. Un momento che mette in comunicazione e sintonizza la dimensione del ricordo e della memoria di chi è emigrato, quella rappresentata dalla concreta e quotidiana esperienza di chi oggi vive e lavora in giro per il mondo e infine il nostro Trentino, – sono sempre le parole che il presidente Fugatti ha voluto rivolgere ai partecipanti. – Ritengo sia importante non limitarsi a 'ricordare' l’emigrazione trentina.
«La storia, la memoria, l’identità sono importanti e fondamentali a condizione che possano servire alla costruzione del presente e del futuro. Guardiamo con particolare attenzione ai giovani figli o nipoti di discendenti trentini, ai giovani trentini che hanno intrapreso una vita lavorativa all’estero, per il Trentino rappresentate una straordinaria risorsa, un pezzo importante di futuro.»
 
In questo senso si pone l'annuncio di una grande mostra il prossimo anno.
«Ho chiesto e concordato con la Fondazione Museo storico del Trentino, che da anni raccoglie materiale e documentazione sulla storia dell’emigrazione, di predisporre una mostra presso Le Gallerie di Piedicastello per l’estate del 2020.
«Vorrei che fosse un viaggio nella storia dell’emigrazione trentina, capace di trasmettere le conoscenze, ma anche le emozioni.
«Un lavoro di questo tipo, se troveremo le collaborazioni adatte, potrebbe essere la prova generale per arrivare successivamente ad un percorso espositivo permanente sulla storia dell’emigrazione, una sorta di Casa della Memoria dell’emigrazione trentina: un luogo, che andrà individuato, dove raccontare, ma anche conservare le storie e le esperienze di chi ha vissuto da protagonista l’emigrazione.»
 

 
Tonina, nel suo discorso di saluto, ha quindi voluto ringraziare tutti coloro che hanno collaborato: le autorità locali, le associazioni trentine, in particolare la Società americana di Storo, l’Associazione Trentini nel mondo, l’Unione delle famiglie trentine all’estero, i Circoli e le Famiglie nel mondo, i giovani dell’Interscambio oggi presenti, provenienti dall’America Latina e dagli Stati Uniti.
«Vogliamo lavorare insieme a voi e alle associazioni attive in questo campo per valorizzare i legami con i moltissimi oriundi, almeno 3,5 milioni in giro per il mondo e in larga parte ormai pienamente integrati nei contesti di destinazione, spesso affermatisi sul piano sociale ed economico e in molti casi con legami via via più deboli con i contesti territoriali di provenienza, legami che vanno rivitalizzati attraverso nuove costruzioni di senso e di relazione, e con utilità reciproche, – ha proseguito il vicepresidente. – Accanto allo storico e significativo fenomeno dell’emigrazione del passato, negli anni più recenti si registra un trend crescente di uscita di trentini, tra cui una buona percentuale, circa il 30%, laureati e con profili professionali altamente qualificati.
«L’emigrazione quindi non è finita, come abbiamo sentito. Nostro compito è leggere e capire questa evoluzione, costruendo e rafforzando quelle reti di relazioni internazionali in una società che viaggia sempre più veloce.
«Oggi otto trentini su cento - ha aggiunto Mario Tonina – vivono all’estero. Dobbiamo e vogliamo valorizzare questo attaccamento al Trentino, questo sentimento di appartenenza alla stessa comunità. Sono certo che così nasceranno preziose opportunità per la nostra terra, i suoi rapporti culturali, il suo sistema economico.
«I tanti ragazzi e ragazze che oggi lasciano la nostra Provincia, in maniera provvisoria o definitiva, per studiare, lavorare, fare ricerca, possono e devono diventare, assieme ai discendenti di chi è partito molto tempo fa, i nostri principali interlocutori per internazionalizzare maggiormente il nostro territorio, per costruire partnership sia in ambito economico che della ricerca, per attirare fondi europei in questi ambiti, per attrarre a nostra volta cervelli e investimenti.
«Credo – sono state le sue conclusioni – che questo possa essere un modo concreto per dare ulteriore senso alle scelte, alle fatiche e ai sacrifici di chi ha dovuto o voluto costruire lontano dal Trentino il proprio futuro.»
 

 
Quindi il vicesindaco Stefania Giacometti, nel ricordare e ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla manifestazione, ha ricordato il 110 anniversario della nascita della Società Americana: dalla Valle del Chiese a inizio Novecento vi fu infatti un forte flusso migratorio verso il centro minerario di Cambria in America, una parte di questi migranti fece ritorno fondando quindi in zona la Società americana, ancora oggi punto di riferimento per i discendenti.
E se il presidente di Trentini nel Mondo Alberto Tafner, che ha ricevuto anche una targa con l'albero dell'amicizia in ricordo appunto dell'anniversario della Società Americana, ha auspicato che la comunità trentina, costruita da tutti i trentini sia da quelli che vivono qui che da quelli che vivono all'estero, sia sempre più forte e coesa, il presidente dell'Unione famiglie trentine all’estero Mauro Verones ha puntato l'accento su migranti di ieri e di oggi.
Fra i presenti anche il console onorario della Repubblica del Cile in Trentino Alto Adige, Aldo Albasini. Con l'occasione sono stati infine ricordati Lenzi, Zortea e Zandonai, scomparsi dieci anni fa.
 
Diversi i momenti di rilievo per questa manifestazione provinciale: ieri la tavola rotonda «Migranti di ieri e di oggi: il Trentino in movimento», con la partecipazione di giovani storesi che vivono all’estero o sono appena rientrati e discendenti di emigranti storici che hanno deciso di rientrare in Trentino, nonché la presentazione del documentario ‘Ndovat?, risultato di un laboratorio creativo di ricerca sulla nuova emigrazione trentina, a cura dell’Associazione Trentini nel Mondo.
Venerdì invece l'inaugurazione della mostra multimediale «Força expedicionaria brasileira (FEB): i soldati di origine trentina al fronte italiano durante la seconda guerra mondiale», il recital teatrale «Storo - America: verso la speranza», a cura degli alunni della Scuola primaria di Storo, e gli itinerari e racconti animati «Nuovi viaggi: destinazione noi!».

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