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Le donne ucraine donano la bandiera all'Assostampa Trentina

Oggi a Trento l'incontro presso la riunione dell'Associazione Stampa Trentina

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La domanda che molti dinnanzi al conflitto Russia Ucraina si pongono è: «Noi cosa possiamo fare?» A parte donare e aprire le nostre case ai profughi, l'altra azione fondamentale riguarda il pensiero: ossia esprimere il proprio dissenso alla guerra e la propria solidarietà ai colleghi giornalisti di Ucraina e Russia.
Oggi a Trento si è svolta la riunione dell'Associazione Stampa Trentina: presenti la presidente Patrizia Belli, il vicepresidente Paolo Silvestri e le giornaliste Antonella Carlin e Chiara Marsilli. Nei giorni scorsi la presidente Belli aveva incontrato le donne ucraine di Rovereto per spiegare loro che l'Assostampa trentina condanna la guerra ed è solidale nei confronti dei giornalisti ucraini. E non solo aveva ricevuto la loro totale partecipazione ma anche il dono della bandiera Ucraina che le donne avevano cucito a mano.
 
Una bandiera per tenere accesa l'attenzione verso la libertà di stampa in Ucraina ma anche in Russia. È recente infatti la decisione del governo russo di applicare pene che arrivano fino a 15 anni di carcere per coloro che vengono giudicati colpevoli di dire «guerra», «invasione» o «offensiva» o gettano discredito sulle forze armate o invitano la gente a manifestare. L'Assostampa Trentina condanna questa forma di censura che calpesta i diritti fondamentali della libertà di stampa ed esprime piena solidarietà a tutti gli operatori dell'informazione e ribadisce il proprio fermo «NO» all'invasione dell'Ucraina. Bene hanno fatto gli intellettuali a ricordare che in questa guerra, lo zar di Russia si preoccupa molto più dell'informazione che delle sanzioni economiche. Ne è dimostrazione che si sta cercando di chiudere tutti i canali di informazione diversi da quelli ufficiali.
 
Totale la solidarietà al popolo ucraino e in particolare ai giornalisti ucraini che si trovano in prima linea come il piccolo The Kyiv Independent: il quotidiano nato dopo la controversa chiusura del Kyiv Post (il più antico quotidiano ucraino in lingua inglese), che - attivo da soli tre mesi - si sovvenziona grazie ai lettori.  E lo fa con una missione: «Dire la verità».
E il «piccolo» Kyiv Independent si è conquistato la fama di fonte attendibile, tanto che le sue notizie sono rilanciate dalle testate di tutto il mondo.
L'impegno di Assostampa trentina è - e sarà - quello di continuare a sostenere i nostri colleghi: i giornalisti ucraini e i giornalisti russi che sfidano censure, bavagli e ritorsioni in nome della libertà di stampa.

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