Presentato il Festival dell’Economia: «Identità e crisi globale»
Dal 29 maggio al 1° giugno grandi studiosi e personalità spiegheranno lo stato della crisi, delineando il futuro dell'economia
Presentata oggi a Milano la quarta edizione del festival
dell'Economia, che si svolgerà a Trento dal 29 maggio al 1° giugno.
Il tema di quest'anno è stato cambiato di recente, in seguito ad
una nostra osservazione. Quando era stata definito, un anno fa, la
crisi era ben lontana e ci eravamo domandati se avesse ancora senso
di parlare di «competizione globale» dopo che alcuni aspetti
perversi della globalizzazione avevano portato l'economia del mondo
a due passi dalla catastrofe.
A ripensarci moggi che lo abbiamo sentito presentare, dovremmo
dire di sì, che aveva senso. Ma la gente doveva leggere nel titolo
del Festival dell'Economia la parola «crisi», altrimenti avrebbe
potuto pensare ad una grossolana sottovalutazione del problema.
Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival dell'Economia, ha
illustrato bene lo spirito dell'edizione 2009.
«Quando l'economia mondiale cresceva a tassi del 5-6 per cento
all'anno, - ha esordito, - molti si chiedevano se la
globalizzazione avrebbe soffocato le identità nazionali e locali,
sopprimendo tradizioni e violando sistemi di valori locali. Oggi
che il mondo ha cessato di correre, viene da chiedersi se erano
preoccupazioni eccessive. Ora abbiamo, in ogni caso, il problema
opposto: quello di governare una crisi globale di fronte al
rafforzamento di identità locali, riaffermate in contrasto con
tutto ciò che sta al loro esterno.»
Insomma, a Trento ci chiederemo se le diverse identità locali
possano conciliarsi con una identità globale che sostenga la delega
di poteri a organismi sovranazionali, di coordinamento fra paesi,
come il G20, nella gestione della crisi. Per riconoscersi in una
comunità c'è bisogno di sentirsi trattati con equità all'interno di
questa stessa comunità. E allora ci si domanderà quali regole e
istituzioni nazionali e internazionali andranno cambiate per
promuovere un senso di appartenenza a comunità più vaste del borgo
in cui si risiede.
Il direttore di Radio 24 (Sole 24Ore) ha espresso un sottile
commento degno di essere inserito nella raccolta delle «Leggi di
Murphy».
«Gli economisti sono sempre bravissimi a spiegare con precisione
dove e perché avevano sbagliato i loro pronostici. Li ascolteremo
in tal senso, ma ci auguriamo che con la stessa certezza provino a
dire cosa si dovrà fare per uscire dalla crisi.»
In effetti, dando una scorsa agli interventi della precedente
edizione, salta all'occhio che solo due economisti avevano
annunciato la crisi: Marchionne (Fiat) e Rossi (ex Borsa). Tra gli
altri, che negavano la possibilità di una crisi di una certa
importanza, almeno tre la escludevano nella maniera più assoluta.
Un peccato che quest'anno non siano tra i relatori, perché non
sarebbe stato male conoscere bene le ragioni scientifiche dei loro
errori…
L'Assessore alla Cultura del Comune di Trento Lucia Maestri ha
presentato invece una specie di bilancino composto sulla base di
una rilevazione svolta scientificamente sul ritorno in termini
economici.
«A fronte di un investimento di circa un milione di Euro - ha detto
maestri, - il ritorno economico è stato di 2,3 milioni di euro. Il
dato è sottostimato - ha precisato, - perché volutamente non
comprende la spesa dei residenti ed altre voci che sono state
debitamente tenute fuori dal paniere.»
In soli termini di tasse, dunque, la Provincia ha avuto un rientro
di circa 800 mila euro (i nove decimi di Iva e imposte).
«A tutto questo - ha concluso, - vanno aggiunti i ritorni dovuti
all'interesse generato sulla scena internazionale e, ancora di più,
la crescita culturale dei nostri concittadini prodotta dal
festival.»
Il Presidente Dellai ha voluto esprimere l'umiltà con cui il nostro
territorio sta cercando di affrontare luna problematica che
sconvolge il mondo intero. Poi ha espresso il suo augurio sulle
risultanze del Festival 2009.
«Noi non dobbiamo cercare la verità in un pensiero unico, - ha
ricordato. - È un Festival proprio perché vogliamo che venga
espressa una coralità di idee, il pluralismo di quanto di meglio si
può ottenere mettendo insieme le migliori menti dell'economia
mondiale.»
E ci saranno proprio dei personaggi di importanza mondiale, a
partire da due Premi Nobel per l'Economia. A Trento il primo sarà
George Akerlof che spiegherà quanto spesso decisioni importanti
siano ispirate dagli «animal spirits» e come uno di questi istinti,
un improvviso crollo della fiducia, rappresenti uno dei fattori
scatenanti dell'attuale recessione, un fattore con cui i governi
senza dubbio devono fare i conti. Il secondo, James Heckman, ci
aiuterà a capire come economia e psicologia siano le chiavi per
comprendere la nostra identità e personalità.
Ma al Festival dell'Economia 2009 ci sarà anche Tyler Cowen,
docente di Economia alla George Mason University, editorialista
economico per il New York Times, responsabile di uno tra i più
visitati e autorevoli blog del pianeta, il quale farà il ritratto
di chi è il nuovo Roosevelt, illustrandoci in che cosa consistono i
diversi pacchetti fiscali elaborati dai governi del G20.
Ascolteremo Alessandra Casella, docente di Economia alla Columbia
University che, sul versante dell'identità, rifletterà su come sia
possibile realizzare sistemi democratici che combinino la capacità
decisionale del sistema maggioritario con misure di protezione
delle minoranze.
Alberto Alesina, docente di Economia all'Harvard University,
partendo dalla constatazione che esistono paesi composti da 11 mila
persone e nazioni come la Cina, con più di un miliardo e 300
milioni di abitanti, farà riflettere sulla dimensione ottimale
delle nazioni dal punto di vista economico. E quanto riesce
l'economia a spiegare di queste tendenze.
Roland Benabou, docente di Economia e affari pubblici alla
Princeton University si addentrerà nei meccanismi di scelta
collettivi che possono spiegare le bolle speculative e il crollo
dei mercati borsistici. Anne Krueger, docente di Economia
internazionale alla Johns Hopkins School of Advanced International
Studies a Washington, forte delle sue prestigiose esperienze ai
vertici del Fondo monetario internazionale descriverà come sarà il
mondo dopo la crisi.
Luigi Zingales, docente di Economia all'Università di Chicago,
delineerà quali debbano essere le nuove regole per il futuro dei
mercati finanziari, mentre Edward L. Glaeser, docente di Economia
all'Harvard University, metterà in evidenza come le nostre
conoscenze riflettono l'influenza dei nostri vicini, e come
quell'influenza spesso ci induce in errore, primo fra tutti la
credenza sui pericoli di diversi gruppi etnici.
A questi, che sono solo alcuni tra protagonisti dell'edizione 2009
del Festival, si aggiungono grandi personalità del dibattito
pubblico e culturale italiano: tra gli altri, Giuseppe De Rita,
Gian Arturo Ferrari, Lucio Caracciolo, Carlo Petrini, Giuliano
Amato, Giampaolo Fabris, Innocenzo Cipolletta, Luca Cordero di
Montezemolo, Fabrizio Galimberti, Alessandro Barbero, Diego Della
Valle, Federico Rampini, Francesco Giavazzi, Tommaso
Padoa-Schioppa, Enrico Letta.