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Sarà di Zygmnunt Bauman la chiusura del Festival dell'Economia

Per l'apertura del Festival il 2 giugno, la lectio di Dani Rodrik In chiusura il sociologo che ha coniato la modernità liquida

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Zygmunt Bauman, chiuderà con una sua lectio il Festival dell'Economia di Trento domenica 5 giugno.
Professore emerito di Sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia, è uno dei più noti e influenti pensatori al mondo.
Autore di numerosi saggi, a lui si deve la folgorante definizione della «modernità liquida», di cui è uno dei più acuti osservatori.

Per l'apertura del Festival il 2 giugno lectio di Dani Rodrik, professore di Economia politica internazionale alla John F. Kennedy School of Government presso l'Università di Harvard. Nel 2007 ha ricevuto il prestigioso Hirschman Prize of the Social Science Research Council.

Si occupa di economia internazionale, sviluppo economico e politica economica.
Centro della sua ricerca è cosa costituisce una buona politica economica e perché alcuni governi più di altri sono in grado di realizzarla.
Collaboratore delle testate economiche più prestigiose, è autore di numerosi volumi tra i quali La globalizzazione intelligente, in uscita a giugno.

Rodrik è l'economista che più di tutti negli ultimi anni ha criticato l'attuale modello di globalizzazione.
A suo giudizio possiamo e dobbiamo raccontare la globalizzazione in un altro modo.

Invece di considerarla un sistema che esige un'unica serie di istituzioni oppure una superpotenza economica principale, dovremmo accettare di considerarla come un gruppo di nazioni differenti, regolate da un sottile strato di regole semplici, trasparenti e di buon senso riguardanti le attività commerciali.

Questo modo di vedere le cose non costruirà un percorso che conduce verso un mondo «piatto» - un'economia mondiale senza frontiere.
Niente di tutto questo. Grazie a tale modo di vedere sarà possibile costruire un'economia mondiale sana e sostenibile nell'ambito della quale verrà lasciato spazio alle democrazie per determinare a proprio piacimento il loro futuro.

Insomma, per citare il titolo del suo ultimo libro, quello di cui abbiamo bisogno è una «globalizzazione intelligente».
Come fare? Rodrik ce lo spiegherà a Trento.

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