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Al Festival: «Creare imprese per cui conta l'impatto sociale»

Dal rapporto sugli investimenti sociali della task force del G8 all’agenda per l’innovazione sociale in Italia

Tema complesso quello della finanza d'impatto, ovvero degli investimenti che hanno un impatto sociale misurabile.
Ci sono dentro il welfare, gli investimenti pubblici, la capacità di stare sul mercato, la risposta a bisogni vecchi e nuovi, le prospettive di lavoro per i giovani, il rapporto fra pubblico e privato, tra profit e no profit e anche la mobilità sociale, tema di questa edizione del Festival.
Ne hanno parlato questo pomeriggio, alla Fondazione Caritro, Mario Calderini, che insegna Social Innovation al Politecnico di Milano, Sergio Gatti, direttore generale Federcasse-Federazione italiana BCC, Stefano Granata, presidente Gruppo Cooperativo CGM e Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation.
La particolarità degli investimenti ad impatto sociale è che, accanto a rischio e redditività, introducono una terza dimensione: ovvero l'impatto sociale misurabile, gli effetti che si realizzano nella comunità.
La differenza con un investimento tradizionale sta proprio nella volontà di generare un impatto sociale positivo; meno importante è il rendimento dell'investimento, che può anche essere anche low profit.
 
Fondamentale invece la misurabilità degli effetti e quindi l'individuazione di indicatori adeguati. «Cooperazione sociale e attenzione del sistema bancario – ha detto Giovanna Melandri – rappresentano punti di forza del sistema italiano per gli investimenti di questo tipo, che non sono sostitutivi degli investimenti pubblici.»
La sfida, ha aggiunto, è quella di creare un mercato, è quella di dimostrare che esiste un cuore invisibile dei mercati, è quella di incorporare la cultura di impresa nella dimensione sociale, è quella di chiedere agli investitori di sostenere investimenti non definiti solo da rischio e rendimento.
«L'incontro – ha aggiunto Melandri – tra cultura di impresa e volontà di rispondere ai problemi sociali può generare un nuovo grande potenziale mercato; è una sfida al capitalismo tradizionale, al mercato, al regolatore pubblico, anche al sociale.»
Per Sergio Gatti anche le banche di credito cooperativo entrano a pieno titolo nella finanza di impatto.
«Se è mobilità sociale tutto ciò che spinge verso l'alto le persone – ha detto – la finanza di impatto c'entra pienamente con il tema scelto per questa edizione del Festival.»
Il livello di istruzione, il reddito familiare, le opportunità di studio sono, per Gatti, fattori di mobilità sociale, ma lo è anche il contributo delle imprese cooperative.
 
Stefano Granata ha posto l'accento sul fatto che la sfida riguarda soprattutto i giovani. CGM, ha ricordato, si occupa di fornire servizi per le persone più fragili, lavorando sulla coesione e sull'inclusione.
Oggi, ha aggiunto, le risorse pubbliche non sono più sufficienti, soprattutto per rispondere alle esigenze delle persone e le domande non possono trovare risposta solo nella leva fiscale e nell'intervento pubblico; bisogna fare investimenti strutturali e non ragionare solo in termini di spesa.
Bisogna quindi essere attrattivi per gli investimenti.
«La sfida di oggi – ha spiegato – è che l'impresa sociale può avere il ruolo di far ripartire lo sviluppo del paese. Se non si genera ricchezza non si può distribuire nulla.
«L'impresa sociale può rimettere in moto l'economia distribuendo in modo più equo la ricchezza prodotta. Per questo i giovani sono particolarmente coinvolti.»
Innovazione, ma anche coraggio nel cambiare paradigmi e modelli organizzativi, e poi entusiasmo sono essenziali.
Mario Calderini ha ricordato che nel 2012 David Cameron ha invitato nella City la finanza che conta dicendo, in sintesi, che il welfare nel mondo stava arretrando e si aprivano importanti opportunità di investimento.
La trasformazione portata dalla finanza di impatto deve però, secondo Calderini, avvenire mantenendo salvi i valori tradizionali delle esperienze italiane.
Anche la tecnologia c'entra con il cambiamento: oggi ci sono opportunità a basso costo che aiutano a rispondere ai bisogni e produrranno una notevole trasformazione sociale.

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