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«Continuità colla propria storia, capacità di scelta e indipendenza»

Al Festival dell’Economia Andrea Francesconi, Marco Augusto Maria Pagani, Nicola Pinelli e Vincenzo Rebba hanno parlato dei nuovi valori dell'assistenza agli anziani

Il fenomeno dell'invecchiamento va presidiato con approcci innovativi e discontinui rispetto al passato. Ad esempio, per quanto riguarda gli aspetti di tipo economico, sono necessari nuovi modelli finanziari e nuovi strumenti innovativi, come nuove coperture assicurative e di fondi integrativi, nonché favorire il networking dei soggetti che operano in tutta la filiera.
Bisogna individuare una nuova lente di lettura che permetta di interpretare i bisogni delle persone non autosufficienti, per poi modulare la risposta adeguata. L’obiettivo è quello del benessere, del dare al paziente una continuità con la sua storia, la capacità di scelta e l’indipendenza. Questi sono i valori che devono dirigere tutti gli interventi a risposta.
Oggi pomeriggio, al Festival dell'Economia, gli interventi di Andrea Francesconi, Marco Augusto Maria Pagani, Nicola Pinelli e Vincenzo Rebba, che hanno cercato di rispondere alle seguenti domande: quali sono i servizi innovativi, quali le linee di ricerca per il futuro, come governare la domanda per contenere i costi dell'assistenza agli anziani non autosufficienti?
 
Il contesto del fenomeno dell’invecchiamento della popolazione è alquanto conosciuto. In Italia vengono evidenziate in modo molto forte le differenze sostanziali in una risposta di tipo assistenziale agli anziani non autosufficienti bisognosi di strutture. Inoltre, in questo preciso spazio temporale, siamo alla fine di una crisi profonda che ha portato tra le sue conseguenze più gravi, l’impoverimento delle famiglie.
Quindi, se da un lato c’è la crescita del bisogno, dall’altro ci troviamo di fronte ad una riduzione delle risorse.
Questo fenomeno va presidiato con approcci innovativi e discontinui rispetto al passato. Ad esempio per quanto riguarda gli aspetti di tipo economico, si necessita di nuovi modelli finanziari e di nuovi strumenti innovativi, come nuove coperture assicurative e di fondi integrativi, nonché del favorire il networking dei soggetti che operano in tutta la filiera.
Bisogna individuare una nuova lente di lettura che permetta di interpretare i bisogni delle persone non autosufficienti per poi modulare la risposta.
 

 
Quando si parla di non autosufficienza dipendente da disabilità grave e stabilizzata, si parla del risultato di percorsi molto diversi, che tengano conto che le persone hanno necessità limiti e bisogni differenti. Quindi bisogna essere capaci di leggere il bisogno di queste persone ed interpretarlo per dare la risposta adeguata.
La non autosufficienza riguarda il 20% delle persone sopra i 65 anni.
E’ strettamente associata con la malattia, non quella propriamente detta, ma una malattia specifica, quella derivata da patologie croniche, che non causano mortalità, ma una lunga permanenza nella disabilità.
Questo è importante perché l’approccio clinico alla malattia cronica deve essere differente: bisogna tenere conto che si tratta di una malattia inguaribile, da dove non si può ritornare, e quindi l’obiettivo è quello di ottenere la miglior convivenza possibile.
È una malattia che interessa l’intero ambiente della persona, fisico, familiare sociale. L’obiettivo è quello del benessere, del dare al paziente una continuità con la sua storia, la capacità di scelta e l’indipendenza. Questi sono i valori che devono dirigere tutti gli interventi a risposta.
 
Qual è l’impegno di risorse che si stanno dedicando all’assistenza long term care?
Ci sono due diversi concetti di sostenibilità della spesa sanitaria: in primis, la sostenibilità economica che fa riferimento alla spesa sanitaria rispetto al prodotto interno lordo (PIL); si ha quando il valore prodotto dalla spesa sanitaria supera i costi sociali della spesa stessa: in tal caso la crescita della spesa è giustificata in termini di benessere collettivo.
In secondo luogo, la sostenibilità finanziaria (o fiscale), quella legata alla considerazione del finanziamento pubblico della spesa sanitaria: anche se la spesa fosse economicamente sostenibile, le entrate pubbliche richieste per coprirla potrebbero essere insufficienti.
La sfida di lungo periodo riguarda quindi la sostenibilità economica della sanità pubblica e cioè garantire la costo-efficacia della spesa sanitaria e socio-sanitaria.
Sotto questo profilo, aumentare il valore della spesa attraverso un miglioramento di efficacia, appropriatezza, qualità e accessibilità delle cure, aumenta la sostenibilità economica della sanità pubblica al pari della riduzione degli sprechi e dell’aumento dell’efficienza dei servizi.

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