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I consumatori, il mercato unico europeo e il caso Brexit

Ne hanno parlato al Festival dell’Economia Alice Rovati, Samantha Rose e Stefano Da Empoli

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«Questo incontro vuole fare il punto, all’indomani del voto europeo, sulle priorità dei consumatori europei, – ha detto in apertura Marino Melissano di Altroconsumo, la più grande associazione italiana di consumatori. – Il mercato è in continua evoluzione, ma non sempre si è riusciti ad adattarsi alle nuove esigenze emerse.»
Alice Rovati, giurista esperta in materia consumeristica, rappresentante di Altroconsumo per la Provincia di Trento, ha spiegato la mission della sua associazione, nata a Milano nel 1973.
«Promuoviamo la cultura del diritto e facciamo opinione, dando consigli ai nostri soci perché possano fare scelte più convenienti e difendendoli da pratiche sleali.
«La nostra missione è farvi sapere quello che gli altri non vi diranno, perché non hanno interesse a farlo.
«Manteniamo una prospettiva europea internazionale, perché siamo convinti che gli interessi dei consumatori travalichino i confini locali.»
 

 
Samantha Rose, membro di Which? (la più grossa associazione dei consumatori inglese) e del gruppo di lavoro sulla Brexit, ha esposto le conseguenze sui consumatori dell’uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.
«Se il Regno Unito lascerà l’UE attraverso un accordo, la Brexit non porterà a grandi cambiamenti per i consumatori, e anzi presenterebbe nuove opportunità.»
«Il parlamento vuole evitare il No deal, che per i consumatori sarebbe una catastrofe, – prosegue Rose. – In caso di mancato accordo bisognerebbe creare nuove istituzioni nel paese, e bisognerebbe entrare in nuovi accordi commerciali.
«Le conseguenze? Ci potrebbero essere delle carenze di prodotti, come ad esempio di farmaci, le patenti rischierebbero di non venire accettate, la validità dei passaporti sarebbe a rischio, e potrebbero emergere tutta un’altra serie di distorsioni del mercato, che sarebbe costretto a introdurre nuove leggi.»
 

 
Cosa ci dobbiamo aspettare, quindi, per il futuro?
«C’è un accordo sul tavolo, se verrà firmato ci saranno due mercati separati con caratteristiche diverse, ma la Gran Bretagna manterrà i rapporti forti con l’UE. In caso di mancato accordo, però, lo scenario sarebbe completamente diverso.»
Stefano Da Empoli, presidente e fondatore di I-Com, l’Istituto per la Competitività, ha parlato di come l’era digitale stia cambiando le nostre scelte.
«Gli strumenti digitali stanno mutando le scelte dei consumatori. Anche se fino a questo momento l’impatto sul benessere dei consumatori appare positivo, non mancano le possibili criticità.
«Su queste prova ad intervenire il New Deal for Consumers, in via di approvazione, che si propone di adattare la tutela dei consumatori nell’Unione Europea al nuovo contesto di mercato.
«Un tema collegato è quello della regolamentazione delle piattaforme online. In generale, è auspicabile che questa regolazione spinga verso una maggiore trasparenza nella fase precontrattuale.
«Bisogna però stare attenti ed evitare che troppa regolamentazione, o un eccesso di protezionismo verso piattaforme non UE, vada a discapito dei consumatori.»

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