Il modello economico di Christian Gollier
Investimenti sul futuro e riduzione delle emissioni
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Specialista nella teoria delle decisioni in condizioni di incertezza, l’economista belga Christian Gollier, dimostra, nel corso del suo intervento al Festival dell’Economia, come tutti i dibattiti a proposito del futuro e dei cambiamenti climatici, necessitino, in primo luogo, di un approccio scientifico concreto.
«L’analisi costi-benefici - afferma - è necessaria per far sì che ogni denaro pubblico venga investito con il massimo valore possibile. Questo significa che dobbiamo dare un valore concreto (in euro) ad ogni aspetto preso in esame, compresa la qualità della vita dell’essere umano.»
Tutto ciò, tuttavia, per Gollier, non deve mai trascurare – e l’attuale crisi sanitaria lo dimostra – la rilevanza del fattore di incertezza.
«Il tasso di sconto sul futuro dovrebbe partire da una verifica puntuale del tasso di crescita: il 7% attualmente fissato, quindi, siamo certi sia etico per le generazioni future?»
È dalla responsabilità nei confronti delle generazioni future, che parte il percorso di Christian Gollier, economista belga, per la sua lezione al Festival dell’Economia, e dalla domanda: «Come possiamo dare adito alla nostra responsabilità nei confronti del mondo di domani, senza trasformare il mondo di oggi in un incubo?»
«Per rispondere a questo quesito, l’economia ha creato il Tasso di sconto – spiega -. Come nell’economia tradizionale il costo del capitale è legato al tasso di interesse, al livello di rischio dell’investimento e al mercato, anche in termini di prospettiva futura, dobbiamo tenere presente che c’è un prezzo. Oggi – continua – la soglia del tasso di sconto è pari al 7%, ma si tratta di un valore etico?»
Per rispondere, il fondatore della scuola di economia di Tolosa e membro della EAERE - European Association of Environmental and Resource Economists -, riprende la Regola di Ramsey: «Secondo questa regola, se il tasso di crescita futuro è fissato al 2%, il Tasso di sconto dovrebbe essere il doppio, pertanto il 4% - chiarisce -. Ma è nostra responsabilità innanzitutto chiarire, attraverso una verifica puntuale, se queste siano le cifre effettive. Non possiamo infatti ignorare – e l’attualità ce lo insegna – le incertezze: pandemie, cambiamenti climatici, tecnologie che ancora neppure conosciamo. Più è lungo il periodo preso in esame, peraltro, e più questo tasso relativo alle incertezze è impattante, al punto da rendere marginale persino uno dei due fattori principali della Regola di Ramsey, il tasso di avversione alle disuguaglianze.»
Ma come attuare tale verifica puntuale? Con un’economia concreta.
«Possiamo pensare di investire in un progetto futuro a lungo termine, solo se c’è un rendimento su quel progetto – aggiunge Gollier -. È quindi necessaria un’analisi costi-benefici. Prima di parlare di riduzione delle emissioni di Co2, per esempio, dovremmo valutare ogni aspetto coinvolto in questo processo, dalle vite umane, all’ambiente. Tutto ha un costo quantificabile in euro. Per un buon investimento del denaro pubblico, il valore di questi aspetti deve essere superiore al costo del progetto stesso.»
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