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Pennacchi: «Creare lavoro per ridare speranza all’Italia»

«Per rilanciare il lavoro in Italia bisogna partire da due riforme: dell'istruzione e della pubblica amministrazione»

Per ricostruire un Paese bloccato e affrontare la «catastrofe del lavoro», evidenziata dagli ultimi dati sulla disoccupazione giovanile che ha superato la soglia del 41% in Italia, secondo l'economista Laura Pennacchi, già sottosegretario al Tesoro e autore del libro «Tra crisi e grande trasformazione. Libro bianco per il piano del lavoro 2013» (Ediesse), sono necessarie «soluzioni innovative».
Serve, quindi, una «grande spinta» propulsiva, una «terapia shock che soltanto il motore pubblico può dare attraverso investimenti che generino lavoro», come sta facendo Obama negli Stati Uniti.
 
Insomma, per superare «il liberismo di Monti» che, per Pennacchi ha aggravato la crisi assieme alle «politiche distruttive di austerità imposte dalla Merkel», «non bastano le misure tradizionali a cui eravamo abituati, come ad esempio gli incentivi fiscali per le assunzioni», ma sono indispensabili «misure nuove e a largo raggio, come la staffetta giovani-anziani di cui ha parlato il Ministro Giovannini».
Solo così si potrà aprire una nuova stagione e lasciarsi alle spalle «la più grave e lunga crisi globale dell'ultimo secolo».
 
Infine, il docente universitario Sandro Trento, ha affermato che «è giunto il momento di ragionare sull'architettura delle politiche di cui l'Europa si è dotata, concepite sulla stabilità».
E' necessario, dunque, un cambio di paradigma, ma che non può non basarsi su un progetto complessivo «che deve essere affrontato con una nuova stagione di riforme che dovranno essere applicate seriamente, al contrario di quanto è stato fatto talvolta in passato».

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