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«Puntualizzando»: mostra a Palazzo Libera

È stata inaugurata il primo giugno a Villa Lagarina la personale di Tarcisio Revelant, in arte «Reveylant» intitolata «Puntualizzando»

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È stata inaugurata il primo giugno, a palazzo Libera di Villa Lagarina, la personale di Tarcisio Revelant, in arte «Reveylant» intitolata «Puntualizzando».
«Il puntinismo di Reveylant non disperde, ma paradossalmente raccoglie e ci mostra il cuore, il segreto che andiamo cercando nel nostro umano troppo umano vagabondaggio» spiega il curatore Mario Cossali.
Da parte sua, l’assessore alla cultura e vicesindaco Marco Vender ha aggiunto: «Il tema della natura e la sua bellezza tornano in primo piano, in tempi in cui l’ambiente è troppo spesso violentato dalla mano dell’uomo, con una tecnica pittorica davvero particolare che rende semplice ciò che invece è di grande complessità.»
Nel suo intervento critico, intitolato «Nel pulviscolo della vita», Mario Cossali ha spiegato: «La ricerca di Reveylant è curiosa per molti aspetti, prima di tutto per il puntinismo del suo colore (minuzioso disegno a matita, punteggio del cartoncino con pennino intinto in terre o colori naturali diluiti), poi per la leggerezza della sua visione e infine per il senso di panico che trasmette con le sue composizioni.
In esse ogni respiro è respiro del tutto, ogni particolare vive della felicità dell’insieme. La visione pulviscolare si distende sul reale, sul mistero di paesaggi che chiedono in qualche modo di essere attraversati. Il massimo di frazionamento, di frantumazione del colore diventa magicamente il massimo di concentrazione sia dello sguardo che della voce più intima del reale stesso.»
 
«Il puntinismo di Reveylant non disperde, ma paradossalmente raccoglie e ci mostra il cuore, il segreto che andiamo cercando nel nostro umano, troppo umano, vagabondaggio. Come non pensare agli Holzwege di Martin Heidegger, ai suoi sentieri nel bosco: ognuno di essi procede per suo conto, ma nel medesimo bosco. L'uno sembra l'altro... legnaioli e guardaboschi sanno cosa significa trovarsi in un sentiero che, interrompendosi, svia. Il pensiero umano non deve proporsi una meta definitiva ci dice il filosofo e l’artista si muove nella stessa direzione: il suo vagare nel paesaggio cambia continuamente direzione, mantiene però intatto dentro di sé il fuoco della ricerca, il fuoco dell’ispirazione che lo porta sempre più dentro il mistero dell’esistenza grazie al moltiplicarsi e al complicarsi dell’orizzonte dello sguardo.
Reveylant è nato a Tarcento nel Friuli e porta nella sua pittura lo spirito e il colore dei suoi paesaggi, dei suoi paesi, delle sue luci e delle sue ombre, ma riesce a superare ogni limite geografico e ogni confine, costruendo progressivamente un paesaggio dell’anima che, grazie soprattutto alla tecnica puntinista usata, diventa topos di attese e di sentimenti che riguardano tutti e ciascuno, nel quale possiamo ritrovarci con le nostre illusioni fragili, ma anche le nostre più solide speranze, a patto di non temere l’imponderabilità del viaggio e delle inevitabili sorprese.»

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