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Cooperative agricole: settore da oltre 1 miliardo di fatturato

Iniziato alla Sala della Cooperazione a Trento il ciclo di convegni di settore della Cooperazione Trentina in previsione dell’assemblea di fine luglio

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A distanza, ma presenti. Ha preso il via, stamani alla Sala della Cooperazione a Trento, il ciclo di convegni di settore della Cooperazione Trentina in previsione dell’assemblea annuale della Federazione in calendario a fine luglio.
Il primo dei cinque appuntamenti calendarizzati da oggi a venerdì prossimo ha visto protagonista il settore delle cooperative agricole.
L’appuntamento ha presentato il quadro economico del comparto e ha eletto i candidati (rappresentanti del mondo agricolo cooperativo) per il Consiglio di amministrazione della Federazione.
«In un clima di grande cambiamento e di difficoltà, con il Pil del Trentino che secondo la Banca d’Italia rischia di crollare a meno 10% - ha detto in apertura la presidente del Collegio sindacale Patrizia Gentil – serve una nuova visione di prospettiva, il rafforzamento del patto associativo con codice etico condiviso, un potenziamento dei rapporti con l’Europa. Quindi bisogna chiedersi qual è il ruolo della Federazione in un contesto così mutato ed incerto. Sarà una bella sfida per il prossimo Consiglio di Amministrazione.»
La presidente del Collegio sindacale ha evidenziato che il Collegio ha sempre operato in stretta collaborazione con la Direzione Generale e con l’intera struttura operativa della Federazione, ed ha espresso apprezzamento per la professionalità, motivazione e senso del dovere di tutto il personale dell’azienda in questo momento così particolare.
 

 
I numeri generali della Cooperazione agricola
Complessivamente la cooperazione agricola che, in Trentino vanta la leadership in tutti e tre i comparti (vitivinicolo, ortofrutticolo, lattiero-caseario e allevamento) conta 88 società.
Nel dettaglio: 17 in quello vitivinicolo, 32 nell’ortofrutta, 18 nel lattiero.caseario, 2 nel comparto zootecnico, 19 sono le cooperative di servizio.
I soci conferitori sono 17.977. Le collaboratrici e i collaboratori sono 3266.
Gli ettari coltivati totali sono 19.033 con 8,2 milioni di quintali prodotti sommando ortofrutta, vitivinicolo e lattiero caseario.
Nello scorso esercizio, il 2018/2019, il fatturato consolidato (cooperative agricole e società controllate) ha raggiunto 1 miliardo 168 milioni di euro, in crescita del 12,6% nel confronto con lo stesso dato del 2018.
Patrimonio complessivo: 438 milioni di euro, in crescita del 3,54% (corrispondente a un incremento di 15 milioni di euro).
Il liquidato ai soci ha toccato la cifra di 430 milioni di euro.
 

 
I settori agricoli
La presentazione è stata curata da Michele Girardi, responsabile del Settore Cooperative Agricole della Federazione Trentina della Cooperazione.
Il comparto vitivinicolo e, quindi, le Cantine sociali possono contare su 6421 viticoltori soci, con 882 collaboratrici e collaboratori.
Il fatturato consolidato dell’intero settore (comprese le società controllate) è stato di 532 milioni di euro (+4% rispetto al 2018). L’uva conferita nella vendemmia 2018 ha raggiunto 1 milione 300 mila quintali. Liquidato ai soci: euro 108,04 a quintale per l’uva conferita.
La resa a ettaro è in aumento del 17,8% e ha raggiunto il valore medio di 16 mila 420 euro rispetto ai 13 mila 935 euro dell’esercizio precedente.
Le cooperative dell’ortofrutticolo (6313 soci e 1856 collaboratrici e collaboratori) hanno fatturato 464 milioni di euro, in aumento del 27% rispetto all’esercizio precedente che, va segnalato, era stato pesantemente colpito dalle gelate.
La quantità conferita di frutta è stata di 5,6 milioni di quintali con una resa ettaro media di euro 20.334.
 
A caratterizzare e arricchire l’ortofrutticolo sono anche i piccoli frutti (592 ettari coltivati con 77.000 quintali di prodotto), patate (115 ettari coltivati, con 30.000 quintali prodotti), ortaggi (90 ettari coltivati, con 17.000 quintali prodotti), mais di Storo (343 ettari coltivati, 15.000 quintali prodotti), olio di oliva del Garda (200 ettari coltivati, 11.000 quintali di prodotto lavorato).
Il lattiero caseario conta 812 soci e 360 collaboratrici e collaboratori. Fatturato: 125 milioni di euro (+6,8% nel confronto con lo stesso dato dell’esercizio precedente).
Liquidato soci (media provinciale): il prezzo medio del latte a grana riconosciuto ai soci ha raggiunto euro 0,615 a litro (rispetto a euro 0,600 del 2018).
Meritevole di una sottolineatura l’allevamento di bovini (se ne contano 24.123). A questi si aggiungono ovini, caprini, equini, conigli.
I soci di questo settore sono 1.128 e aderiscono alla Federazione Provinciale Allevatori.
Il settore ittico (trota e salmerino) esprime 31 milioni di fatturato del settore, 50 mila quintali di trote da carne, 40 imprese, 70 impianti, 450 addetti.
 

 
I candidati per il cda indicati dal settore agricolo
La parte conclusiva del convegno è stata dedicata all’elezione dei rappresentanti del settore agricolo che saranno indicati quali candidati per il consiglio di amministrazione della Federazione.
Essi sono Lorenzo Libera (presidente di Cavit) in rappresentanza del comparto vitivinicolo, Renzo Marchesi (Contast – Trentingrana) per il zootecnico e lattiero-caseario, Michele Odorizzi (Melinda) e Rodolfo Brochetti (La Trentina) per quello frutticolo.
Il convegno ha anche indicato il candidato in consiglio per la parte riservata ai cosiddetti membri «trasversali»: è Luca Rigotti (Gruppo Mezzacorona), che completa così la rappresentanza del comparto vitivinicolo.
n realtà – ha spiegato l’ex vicepresidente Michele Odorizzi – servirebbe una modifica statutaria per dare adeguata rappresentanza al mondo agricolo che è la somma di molte specificità.
Nel frattempo, il settore ha assicurato ampio appoggio al candidato Rigotti, ringraziandolo per la disponibilità alla candidatura trasversale, in funzione dell’unità di tutto il settore.
 

 
La presentazione del candidato alla presidenza Roberto Simoni
Attualmente per la presidenza della Federazione c’è un unico candidato che ha formalizzato la proposta, Roberto Simoni, presidente di Sait.
Simoni ha potuto quindi presentarsi da solo ai soci (unica occasione in presenza in questo anno particolare), parlando di sé ed esponendo le linee principali del suo pensiero.
«Se sarò eletto mi spenderò per gli altri – ha detto Simoni – soprattutto in questo momento serve coesione e unità. Insieme al prossimo consiglio sarà opportuno trovare i punti in comune e costruire insieme un programma. No ai personalismi e alle acredini. I consorzi sono anelli importante nel sistema cooperativo, sia per le politiche commerciali delle cooperative sia per la loro capacità di promuovere innovazione. Occorre valorizzarli. La Federazione – ha proseguito Simoni - dovrà riappropriarsi del proprio ruolo anche nei confronti della politica. Negli ultimi tempi forse c’è stata qualche sottovalutazione. Uno slogan? Innovazione e sostenibilità. Se una impresa non investe è destinata a fallire. E per farlo occorre una classe dirigente preparata. Ecco perché sarà sempre più importante la formazione: anche per garantire continuità per le generazioni che verranno. Non sono un rivoluzionario – ha concluso Simoni – e non ho la bacchetta magica. La mia porta sarà sempre aperta per tutti.»

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