Omaggio al grande amatissimo Presidente Sandro Pertini

Nel giorno della sua nascita si ricorda il Presidente più amato dagli italiani

 
Il 25 settembre 1896 nasce a Stella San Giovanni, in provincia di Savona, Sandro Pertini.
Socialista fin da giovanissimo e per tutta la sua vita, politico, partigiano e giornalista integerrimo.
Durante la prima guerra mondiale, Pertini combatté sul fronte dell'Isonzo e per meriti acquisiti sul campo gli fu conferita una medaglia d'argento al valor militare nel 1917.
Nel primo dopoguerra aderì al Partito Socialista Unitario di Filippo Turati e si distinse per la sua energica e ferma opposizione al fascismo.
Perseguitato per questa sua posizione contro la dittatura di Mussolini, nel 1925 fu condannato a otto mesi di carcere, e poi costretto all'esilio in Francia per evitare altri duri anni di confino.
Continuò la sua attività antifascista anche all'estero e, dopo essere rientrato sotto falso nome in Italia nel 1929, fu arrestato e condannato dal Tribunale Speciale prima alla reclusione e successivamente al confino. Solo nel 1943, con la caduta del regime fascista, viene liberato.
 
Contribuisce a ricostruire il vecchio PSI, fondando insieme a Pietro Nenni e Lelio Basso il PSIUP, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria.
Il 10 settembre 1943 partecipò alla battaglia di Porta San Paolo nel tentativo di difendere Roma dall'occupazione tedesca.
Diviene una delle personalità di primo piano della Resistenza, è membro della giunta militare del Comitato di Liberazione Nazionale in rappresentanza del PSIUP.
A Roma è catturato dalle SS e condannato a morte. Riesce a salvarsi evadendo dal carcere di Regina Coeli con Giuseppe Saragat e altri cinque esponenti socialisti, grazie a un coraggioso intervento dei partigiani delle Brigate Matteotti.
Nella lotta di Resistenza fu attivo a Roma, in Toscana, Valle d'Aosta e Lombardia, distinguendosi valorosamente in più azioni che gli valsero una medaglia d'oro al valor militare.
 
Nell'aprile 1945 è protagonista negli eventi che portano alla liberazione dal nazifascismo, organizzando l'insurrezione di Milano e votando il decreto che condanna a morte Mussolini e gli altri gerarchi fascisti.
Nell'Italia repubblicana è eletto deputato all'Assemblea Costituente per i socialisti, quindi senatore nella prima legislatura e deputato in quelle successive, sempre rieletto dal 1953 al 1976.
Ricopre per due legislature consecutive, dal 1968 al 1976, la carica di Presidente della Camera dei Deputati.
È eletto Presidente della Repubblica Italiana l'8 luglio 1978, il settimo dal 1945 e il primo socialista.
La sua Presidenza è caratterizzata da una forte impronta personale, che gli conferisce una notevole popolarità, tanto da essere il «Presidente più amato dagli italiani» o il «Presidente degli italiani».
 
Diviene fin da subito il padre, il nonno, lo zio, il fratello per tutti gli italiani, stimato e ascoltato con affetto e attenzione in ogni circostanza.
Come Capo dello Stato conferisce l'incarico a sei presidenti del Consiglio: Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Arnaldo Forlani, Giovanni Spadolini, Amintore Fanfani e infine Bettino Craxi, primo premier socialista nella storia d'Italia.
Nomina cinque Senatori a vita: Leo Valiani, Eduardo De Filippo, Camilla Ravera (prima donna Senatrice a vita), Carlo Bo e Norberto Bobbio.
Inoltre nomina tre giudici della Corte Costituzionale: Virgilio Andrioli, Giuseppe Ferrari e Giovanni Conso.
Fu sposato dal 1946 fino alla sua morte con Carla Voltolina, anch'ella partigiana e antifascista.
Sandro Pertini muore a Roma il 24 febbraio 1990.
Un Grande Italiano.