Auguri a nonna Alice che oggi compie 100 anni!

Un secolo di anni, difficili, pieni di sacrifici e di tanto, tanto lavoro. Ma sempre insegnando ai tuoi figli e ai tuoi nipoti a volersi bene

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Cara nonna ce l’hai fatta! Ci hai sempre detto che vuoi arrivare ai 100 anni e il 15 novembre 2020 questo tuo desiderio si realizza!
E questa diventa per noi l’occasione per ricordarti alle persone che ti conoscono e che ti vogliono bene.
Siamo sicuri che ne sarai felice perché lo sappiamo che sei una donna protagonista!
 
Cento anni intensi, difficili, pieni di sacrifici e di tanto, tanto lavoro.
Cento anni ricchi di incontri, di belle relazioni che hai costruito e conservato grazie alla tua capacità di accogliere tutti e di sorridere a tutti.
A stare insieme agli altri hai imparato presto.
Crescendo in una famiglia numerosa composta da mamma Monica, papà Luigi e al-tri sette fratelli non c’è spazio per gli egoismi e si impara subito l’importanza della condivisione e del sostegno reciproco.
Ci hai ripetuto mille volte «bisogna volérse bem» ma più delle parole è stato il tuo esempio a insegnarci come si fa a «volerse ben» concretamente.
 
Il lavoro ti ha resa forte. Hai cominciato con il lavoro nei campi quando lavorare nei campi voleva dire alzarsi all’alba e faticare tutto il giorno senza l’aiuto dei mezzi di adesso ma solo con una vanga, una zappa e un rastrello e arrivare a sera stanchi morti.

Ti sei ingegnata a vendere i funghi che raccoglievi nei boschi e hai fatto la cameriera d’albergo a Bolzano, a Merano e a Ponte Arche. Le vacanze per te non esistevano.
Qualcuno sorriderà leggendo che la tua prima vacanza l’hai fatta a 90 anni! In vacanza a Salò, che era quasi come andare all’estero per te!
 
Le tue gite sono state le visite ai Santuari. L’anno scorso - ti ricordi, nonna? - siamo stati a Pietralba e si è rotta la macchina. E mentre stavamo aspettando che Nicola venisse a prenderci mi chiedevi «cosa spetànte?» ti risposi «s’è rot el motór» - e tu mi hai risposto «chi è che ven... el dotór?» senza scoraggiarci abbiamo vissuto quel momento come un’avventura, persino Messa in lingua tedesca.
Nel 1946 ti sei sposata con Oreste Tasin e vi siete stabiliti a Margone. Lì hai costruito la tua famiglia e ancora adesso che sei via da Margone da qualche anno, a chi ti chiede di dove sei tu rispondi «de Margón» perché resterà per sempre il posto del tuo cuore.
 
A Margone sono cresciute le tue figlie, Silvana e Adriana e lì hai subito il dolore per la perdita di Maria, l’altra tua figlia morta subito dopo il parto.
Quel dolore lo hai superato grazie alla tua incrollabile fede nel Signore, quella fede che ti ha sostenuta e ti è stata di conforto in tutti i momenti della tua vita.
Fede, coraggio e un infinito amore per la vita e per le persone con un debole per i piccoli, per quei bambini che hai sempre accolto nella tua casa di Margone...
«Vei dént, pòpo, vèi che te dago do caramele… O vot do biscoti?»
E anche a distanza di anni c’è ancora chi ricorda la tua porta sempre aperta, la «banchéta fora da la porta dove tuti, anca l’autista de l’Atesina, i podéva fermarse a bever en cafè e a far do ciacere.
Ci hai dato tanto, nonna, ci hai insegnato tanto e per questa ricorrenza vogliamo farti degli auguri speciali...

Auguroni, nonna Alice! Auguroni dai tuoi amati nipoti!