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«Il 2° digitale terrestre farà morire le tv locali?»

Il punto alla Conferenza annuale sull’informazione del Corecom trentino

La Conferenza sull’informazione organizzata dal Corecom trentino – e svoltasi stamane in videoconferenza da palazzo Trentini – è prevista ogni anno dalla legge provinciale 18 del 2016.
Questo testo ha introdotto contribuzioni e attenzioni specifiche per il settore radiotelevisivo privato locale e previsto appunto un periodico «punto» sulla situazione – non facile – del comparto.
Il Comitato provinciale per le comunicazioni in carica – presidente Marco Sembenotti, Adele Gerardi, Alessio Marchiori – ha scelto di approfondire il tema del secondo switch per il digitale terrestre (dopo quello del 2009), che attende emittenti tv e teleutenti di tutto il Trentino.
Il dibattito ha consentito anche di ascoltare le preoccupazioni degli operatori dell’informazione, Il Nord Est Quotidiano e Radio Primiero in particolare.
 
  Stefano Cuppi, presidente del Corecom Emilia Romagna 
Ha spiegato i termini della difficile transizione che si profila con il passaggio al DVB-T2 ((Digital Video Broadcasting – Terrestrial), detto anche digitale evoluto.
Il passaggio avverrà tra settembre e dicembre 2021 per Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, provincia di Trento e provincia di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
I possessori di apparecchi televisivi ante2017 non devono temere di doverli sostituire, visto che essendo in grado di ricevere il segnale in alta definizione dovranno essere solo adattati con la risintonizzazione dei canali.
Ciò non toglie che in alcune zone il segnale potrebbe non arrivare con una copertura perfetta, per cui sarà opportuno installare un amplificatore del segnale tv, per migliorare la visione.

Agli utenti si consiglia di verificare già ora al canale 200 se il proprio televisore è in grado di supportare l’ultima codifica.
Per chi dovrà sostenere una spesa, esiste un fondo che può erogare 50 euro di contributo, accessibile a cittadini con Isee fino a 20.000 euro oppure a chiunque «rottami» il televisore.
Cuppi ha poi informato che in Trentino è già stato espletato il bando e incaricata l’azienda che dovrà implementare il servizio tecnico a beneficio delle emittenti locali.
Ci sono ritardi invece a livello statale nella quantificazione degli indennizzi che verranno concessi alle tv private, chiamate a costi insopportabili per il necessario aggiornamento tecnico.
 
  Graziano Angeli, editore di Trentino Tv 
Ha spiegato che le emittenti trentine si vedono davanti la prospettiva di pesanti costi, dopo quelli già sostenuti quando fu introdotto il digitale terrestre.
È in corso un confronto fondamentale con il presidente Maurizio Fugatti, perché l’aiuto della Provincia Autonoma - Angeli l’ha detto senza giri di parole - sarà decisivo per salvare Trentino Tv e Rttr dallo spegnimento.
 
  Daniele Demarchi, editore di Rttr 
Ha detto che il 2009 è già stato pesantissimo per le aziende televisive locali, che operano in territorio montano e con costi per le antenne di cinque volte rispetto a quelle dei territori di pianura.
L’editore ha anche fatto presente l’handicap per le emittenti radio, il cui segnale in Trentino (a differenza che in Alto Adige) viene interrotto ad ogni tunnel stradale.
L’auspicio è che si investa nella infrastrutturazione necessaria per garantire un servizio continuo.
 
  Giampaolo Pedrotti, capoufficio stampa Pat 
L’amministrazione Fugatti - ha detto - si sta occupando del problema.
A brevissimo termine ci sarà un confronto con gli attori in campo.
Lo strumento più adeguato sarà più verosimilmente la legge 6 sull’industria anziché la legge 18/2016, che aveva altre finalità.

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