Comuni di confine, nuovo regolamento per gestire i fondi

La proposta di revisione prevede che le opere abbiano ricadute positive per Trentino e Alto Adige

Una nuova regolamentazione del fondo dedicato ai Comuni di confine per snellire l’iter di attribuzione e di gestione dei finanziamenti, favorendo la realizzazione di iniziative che siano significative per le comunità trentina e altoatesina.
«È partito il treno del rinnovamento del nuovo regolamento» – osserva il presidente del Comitato paritetico per la gestione dell’intesa per il fondo dei Comuni di confine Dario Bond, delegato del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, affiancato dai dirigenti generali Sergio Bettotti e Luca Comper nel corso dell’incontro con i rappresentanti territoriali.
«Un’iniziativa importante, che garantirà ricadute positive per il nostro territorio e una gestione ancora più attenta dei fondi messi a disposizione anche da Piazza Dante per le realtà extra-regionali con cui il Trentino e l’Alto Adige confinano» – sono le parole del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.
 
Il Comitato paritetico ha avviato l’analisi della nuova proposta di regolamentazione del fondo, che risulta più puntuale e articolata rispetto a quella esistente.
Il documento dà attuazione anche di nuovi istituti recentemente introdotti, quali una nuova organizzazione anche periferica delle attività di supporto alla programmazione e gestione degli interventi di area vasta, nonché una definizione del coinvolgimento degli enti sovraterritoriali (le Regioni Veneto e Lombardia con le Province di Belluno e Sondrio) per quanto riguarda la possibilità che questi – anche attraverso l’attribuzione delle funzioni e delle deleghe del Comitato paritetico - possano svolgere direttamente anche il riconoscimento del trasferimento dei fondi e delle liquidità.
 
Il Comitato e il presidente Bond hanno aperto anche il confronto sull’efficientamento e il miglioramento dell’iter di realizzazione dei progetti, proponendo ai partecipanti di condividere una proposta su una dimensione minima finanziabile delle opere (indicativamente di 1,5 o 2 milioni di euro) e la definizione una scadenza vincolante per le parti sulla realizzazione dei progetti.