Primiero, inaugurato il ponte a funi sul Rio San Pietro

Una cerimonia essenziale ma significativa ha siglato l’opera tanto attesa che collega i comuni di Imèr e Mezzano

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Con un simbolico incontro al centro del nuovo ponte a funi, giovedì mattina 5 agosto, il sindaco di Imèr, Antonio Loss, di Mezzano, Giampiero Zugliani e il Commissario della Comunità, Roberto Pradel, hanno inaugurato ufficialmente la nuova opera, particolarmente attesa, frutto di un grande lavoro di squadra.
Una cerimonia molto essenziale - in tempi di restrizioni covid - ma carica di grande significato, dato che il ponte è stato realizzato proprio al confine tra i due comuni del territorio di Primiero, in una zona immersa nel verde, «La Via Nova», percorso storico che collega Primiero con passo Gobbera.
 
«Oggi è una giornata importante – ha sottolineato il Commissario della Comunità di Primiero, Roberto Pradel – perché abbiamo consegnato ai sindaci di Imèr e Mezzano questa opera realizzata dalla Comunità con un accordo sovracomunale e quindi ora il ponte è aperto ufficialmente al transito e risolve un problema importante in questo territorio, che ha registrato diverse frane nei mesi scorsi.
«Si tratta inoltre di una nuova importante attrazione turistica. Il ponte si trova sulla Via Nova, zona ideale per passeggiate e tour in mtb o ebike, alla portata di tutti, nelle immediate vicinanze dei paesi.
«Questo è il secondo ponte a funi realizzato dalla Comunità (Val Noana e Via Nova), ma a Primiero c'è da ricordare anche il terzo ponte sospeso, realizzato lo scorso anno dal Comune di Primiero San Martino in zona Val dela Vecia
 

 
«Questa opera – conferma il sindaco di Imèr, Antonio Loss – unisce i due comuni di Imèr e Mezzano e si conferma di estrema importanza per lo sviluppo turistico locale, anche per la possibilità di offrire agli ospiti passeggiate sia in bici che a piedi.
«Abbiamo aperto oggi ufficialmente il ponte - senza particolari cerimonie, in virtù delle restrizioni covid - ma rimane l'importanza di un'opera che lega i due paesi vicini.
«Un investimento, che coinvolge però l'intero territorio della Comunità, poiché questa è una via storica, con molti punti di interesse culturale da scoprire, lungo il tracciato che si snoda ai piedi delle nostre splendide montagne.»
 
«Risolviamo le difficoltà idrogeologiche – conclude il sindaco di Mezzano, Giampiero Zugliani – e portiamo a termine una struttura molto attesa sia da residenti che da turisti, che in queste ore hanno dimostrato grande interesse per la zona.
«È un tassello che si aggiunge e va ad impreziosire questa nostra splendida valle dolomitica di Primiero.
«Invito tutti a venire a visitarlo e a percorrere questo ponte, augurando buone escursioni e buona estate.»
 

 
 Il nuovo ponte a funi  
Su iniziativa della Comunità di valle di Primiero, è stata realizzata una passerella pedonale a scopo escursionistico in località «Rivo San Pietro», nei Comuni di Imèr e Comune di Mezzano di Primiero, con la finalità di poter consentire ad escursionisti e turisti un facile transito tra le due sponde della gola rocciosa che ospita il suddetto corso d'acqua, evitando così un tratto di sentiero pericoloso che sarà dismesso a seguito della realizzazione dell'opera.
Infatti l'intensa frequentazione del sentiero da parte di residenti e turisti in ogni periodo dell'anno conseguente alla sua posizione limitrofa agli abitati ed alla sua funzione di collegamento in quota tra il Passo Gobbera e la località Pieve, determina oggi nel tratto che viene bypassato dal ponte un elevato rischio per l'incolumità dei passanti, legato ai frequenti franamenti e alle colate detritiche che investono il sentiero in occasione di temporali e piogge persistenti.
 
 Le caratteristiche tecniche  
L'opera è stata promossa dai Comuni di Imer e Mezzano e realizzata con fondi della Comunità di Valle di Primiero, per un importo delle sole opere di 340.000 euro circa, oltre a IVA e spese tecniche ed accessorie.
Si tratta di un ponte realizzato sulla base del concetto del Ponte tibetano, pur se qui, come usuale oggi nel caso di manufatti accessibili a vaste categorie di utenti, il calpestio non è formato da una sola fune ma da una corsia agevolmente percorribile da chiunque.
Il ponte, ad esclusivo utilizzo pedonale, è costituito da quattro funi portanti da 44 mm di diametro, ancorate alle pareti rocciose laterali della gola in cui scorre il corso d'acqua; la sezione dell'impalcato è trapezoidale, con le funi inferiori poste sotto i traversi dell'impalcato ad un interasse di circa 145 cm e le funi superiori inserite nei due parapetti della passerella con intervia di circa 200 cm.
La distanza verticale tra le due funi di uno stesso lato è di circa 128 cm.
 
La lunghezza orizzontale fra gli ancoraggi, che sono posti al medesimo livello, è di circa 73 metri (lunghezza dell'impalcato di circa 66 m) e la tensione di posa è di circa 24 tonnellate per ciascuna fune, in modo da ottenere una struttura non troppo rigida, ma nemmeno eccessivamente oscillante, considerato che questa caratteristica potrebbe scoraggiare una parte degli utenti.
Infatti, in una struttura di tale genere, l'oscillazione è inversamente proporzionale al carico di pretensione: più tese sono le funi, più stabile è il ponte, in quanto si riducono le oscillazioni laterali, in particolar modo nella sezione centrale; nel caso della Val de Riva con un vento di circa 50 km/h lo sbandamento laterale è di 0,5 metri. La massima altezza della passerella sul fondovalle è di circa 32 metri.
 
Alle funi sono sospesi, mediante elementi in carpenteria metallica appositamente sagomati, sia gli elementi che costituiscono il piano di calpestio, sia quelli che fungono da parapetto.
Per quanto riguarda il piano di calpestio, che comunemente è in grigliato metallico, verrà realizzato invece con un grigliato stampato in resine speciali e trattato in modo da offrire un'ottima resistenza allo scivolamento ed alla corrosione.
 
La fondazione della spalla lato Mezzano è realizzata in posizione arretrata e sopraelevata rispetto al sentiero esistente.
La struttura in conglomerato cementizio armato assolve la duplice funzione di ancoraggio della passerella pedonale e di intervento di riqualificazione locale dell'ammasso roccioso.
Lo scopo è infatti quello di creare un contrafforte rinforzato da due setti verticali ai quali vincolare le spalle in acciaio CORTEN per l'ancoraggio delle funi superiori.
Tale struttura sarà vincolata alla roccia mediante 14 barre passive in acciaio di qualità 950-1050 MPa, pre-tensionate, con diametro compreso tra 26,5 e 40 mm e lunghezza di 10-12 m.
 
La spalla del ponte su funi lato Imer è stata costruita con tipologia analoga a quella lato Mezzano per quanto riguarda le opere in carpenteria metallica di ancoraggio e deviazione delle funi.
La fondazione sarà invece costituita da una più semplice suola in calcestruzzo armato poggiante su 18 micropali disposti a cavalletto con apertura 30° dotati di armatura.
La scelta di realizzare gli elementi scatolari in acciaio COR-TEN deriva dall'esigenza di un miglior inserimento ambientale.
 
Mediante adeguati tenditori ogni fune, una volta montata, è stata poi regolata secondo la corretta geometria di progetto fino a raggiungere la tensione nominale prevista.
I lavori sono realizzati dal Consorzio valligiano formato dall'impresa Zanetel Mauro, dall'impresa edile Zugliani srl e dalla ditta Dino Cosner, specializzata in opere di difesa del suolo, disgaggi e lavori in ambiente montano.
Il progetto e la Direzione Lavori sono stati affidati allo Studio Ingegneria per la Montagna di San Martino di Castrozza di Boghetto Andrea, mentre il Coordinamento per la sicurezza è compito dell'ing. Riccardo Nami.
I getti di calcestruzzo sono stati eseguiti con l'intervento dell'elicottero della ditta Elicampiglio, di base a Primiero.