Donazione dello storico Giovanni Libera alla comunità di Avio
Ideatore e fondatore del periodico «Quattro Vicariati», collaborò con «L’Adige», «Il Corriere del Trentino» e «L’Arena» di Verona

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Nelle scorse settimane, la giunta comunale, su proposta dell’assessorato alla cultura, ha accolto il desiderio dei figli sigg. Libera Odilo, Raffaele, Gliceria ed Elena, del cav. Giovanni Libera di offrire la macchina fotografica e la macchina da scrivere appartenuta al padre, che in continuazione picchiava i tasti per lasciare ai nostri posteri la storia infinita del nostro paese, alla comunità di Avio.
Giovanni Libera nacque ad Avio il 25 luglio 1897 dal sarto Giuseppe e da Maria Bruni di Ala. Frequentò le elementari ad Avio, poi fu sarto e barbiere con una straordinaria passione che lo incoraggiò a dedicarsi, da autodidatta, allo studio della storia e delle tradizioni della sua terra d'origine. Visitò instancabilmente biblioteche e archivi, producendo una mole considerevole di piccoli contributi che trovarono accoglienza su quotidiani trentini e nazionali.
Per amore per il suo paese trovò il tempo necessario per affinare da solo la propria cultura per cercarvi motivi d’interesse vario da riesumare e rendere di pubblico dominio. Di qui la ponderosa mole dei suoi scritti.
La sua prima collaborazione come pubblicista e storico risale al 28 agosto 1920 per «il Nuovo Trentino» con un articolo sui «Caduti del Baldo». In seguito fu corrispondente e collaboratore di molti quotidiani tra cui «L’Adige», «Il Corriere del Trentino» entrambi di Trento e «L’Arena» di Verona.
Da ideatore e fondatore del periodico «Quattro Vicariati», offrì la sua collaborazione zelante con articoli e studi di carattere storico, economico, folcloristico, artistico. Ebbe anche a cimentarsi in racconti, novelle, bozzetti che trovarono buona ospitalità sulla stampa e quotidiani regionali.
Particolarmente notevole fu il suo contributo per la cittadina di Avio e dei suoi dintorni come socio della rivista «Studi trentini di scienze storiche» e della Accademia degli Agiati di Rovereto. Nel 1928 fondò il Gruppo Speleologico di Avio che diresse fino al 1933; da questa passione naturalistica scaturirono le esplorazioni di sessanta cavità naturali sul Monte Baldo, sui Lessini e nel comune di Avio. Aderì più tardi al Centro Studi e Ricerche di Verona del quale fu socio onorario.
Ricoprì cariche pubbliche a diversi livelli in varie epoche. Nel secondo dopoguerra venne nominato sindaco dal 1946 al 1951 reggendone le sorti con disinteresse ed abnegazione nei più difficili anni del dopoguerra e fu presidente della Famiglia Cooperativa locale e del Consorzio Generale Irriguo dal 1945 al 1955.
Soddisfazione da parte del sindaco Ivano Fracchetti e dell’assessore Salvetti Marino. «Abbiamo accolto con piacere questa importante e significativa donazione che costituisce un richiamo alla storia della scrittura e della fotografia che non smette mai di affascinare e nel contempo valorizza la nostra storia locale offrendo ai visitatori della biblioteca, animati ti curiosità, un’esperienza unica e un affettuoso ringraziamento agli eredi Libera che hanno voluto che le attrezzature di lavoro diventino patrimonio della comunità di Avio assumendo una finalità di pubblico interesse in una logica di valorizzazione del patrimonio culturale.»