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Canoni per le concessioni di acque minerali e minerali solidi

Introdotto un nuovo metodo di calcolo che incentiva il risparmio della risorsa idrica

La Giunta provinciale di Trento ha approvato, su proposta dell'assessore allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, il regolamento previsto all'articolo 13 della legge provinciale n. 14 di fine 2020 che disciplina il rilascio dei permessi di ricerca e delle concessioni delle acque minerali da imbottigliamento e delle sostanze minerali solide.
 
Il regolamento fissa i canoni annui che i concessionari sono tenuti a versare alla Provincia e si articolano in:
- una componente fissa, (applicata sia ai minerali solidi che alle acque minerali) pari a 45 euro per ettaro, o frazione di ettaro, calcolata per ogni anno, con un minimo pari a 3.500 euro.
- una componente variabile calcolata in base all'utilizzo della risorsa.

Per le acque minerali è composta da: 

a - una quota calcolata per ogni metro cubo di acqua imbottigliata o impiegata nella produzione di bibite confezionate,
b - una quota relativa al volume di acqua utilizzata al netto di quella imbottigliata, suddivisa in fasce a scaglioni, in modo da promuovere il risparmio idrico e incentivare l’ottimizzazione del ciclo produttivo.
 
Per i minerali solidi la quota variabile è invece differenziata per i materiali estratti a cielo aperto o in sotterraneo.
Il regolamento dà attuazione alla legge 14/2020, che modifica e sostituisce il precedente regime giuridico in materia di canoni stabilendo: 1 - che la quota variabile sia calcolata per le acque minerali su tutta l’acqua utilizzata (ossia tutta quella che entra nello stabilimento); 2 - che la quota variabile (per minerali solidi e acque minerali) venga corrisposta alla Provincia, la quale in quota parte la riconosce nell'ambito del Protocollo di finanza locale ai Comuni in cui ricade la concessione; e 3 - che per le acque minerali il concessionario installi contatori (misuratori di portata) per la misurazione dell'acqua utilizzata ai fini del calcolo del canone.
 
Il regolamento inoltre promuove e incentiva iniziative volte a ottimizzare l’uso della risorsa, a minimizzare i consumi di energia e gli impatti complessivi sull’ambiente e sul paesaggio, nonché la promozione del riutilizzo dei materiali e di altre innovazioni che contribuiscono alla realizzazione dell’economia circolare.
Prevede, per le concessioni vigenti, che i misuratori di portata siano installati entro il 30 giugno 2022 e stabilisce le sanzioni in caso di non veridicità delle dichiarazioni sostitutive, in caso di mancata installazione o alterazione dei misuratori di portata o in caso di mancato pagamento del canone di concessione.
«Le nuove norme introdotte - sottolinea l'assessore Spinelli - garantiscono equità e proporzionalità nei versamenti da parte dei concessionari e intendono promuovere l'ottimizzazione nell'utilizzo delle risorse e l'obiettivo più generale dell'economia circolare. Il calcolo del canone sulla base degli effettivi utilizzi della risorsa idrica, misurata in maniera puntuale attraverso i contatori, va in questa direzione.»

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