Dalla Regione autonoma del Trentino Alto Adige
Quaranta borse di studio per l’anno scolastico 2022/2023 in Europa
Poter studiare un anno all’estero è una esperienza utile per la formazione dei nostri giovani.
È con questa motivazione che, dopo due anni di stop a causa dell’emergenza Coronavirus, la giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale Giorgio Leonardi, ha finanziato 40 borse di studio per la frequenza dell’anno scolastico 2022/2023 in uno stato membro dell’unione europea per un importo complessivo di 600mila euro.
L’iniziativa, che si rivolge a tutti gli studenti, cittadini degli Stati membri dell’Unione europea, residenti da almeno un anno in Regione oppure nei comuni confinanti di Pedemonte, Colle Santa Lucia, Cortina d’Ampezzo, Livinallongo del Col di Lana, Magasa, Valvestino e frequentanti la terza classe di un Istituto superiore, è finalizzata a consentire loro la frequenza del 4° anno presso Istituti scolastici superiori con sede in Europa (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria) a condizione che, dopo il rientro in Italia vi sia, da parte degli studenti beneficiari la frequenza della quinta classe con il conseguente sostegno dell’esame di maturità.
Possono presentare domanda gli studenti che frequentano il terzo anno delle superiori nell’anno 2021/2022, a condizione che non abbiamo preso alcun voto negativo nella pagella di valutazione nel periodo antecedente al 28 febbraio 2022 e non abbiano un ISEE superiore a 65 mila euro.
Successivamente sarà una commissione di otto membri che stilerà la graduatoria di merito.
«Abbiamo introdotto un nuovo modello di assegnazione delle borse di studio – ha spiegato l’assessore – erogando al singolo beneficiario un assegno per un importo tale da coprire totalmente o parzialmente i costi del soggiorno di studio, senza alcuna assistenza né organizzazione da parte della Regione.
«La conoscenza delle lingue straniere è fondamentale per la crescita dei nostri giovani, ma ancora di più la possibilità di relazionarsi con realtà diverse da quelle di casa propria.
«Un anno di studio all’estero – ha concluso Leonardi – è il modo migliore per aprire la mente e far crescere i nostri ragazzi.»
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