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«Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori»

Il ministro Zangrillo: «In Trentino la PA funziona bene. Lavoriamo per rendere più attrattivo il pubblico impiego»

«In Trentino esiste una pubblica amministrazione che lavora bene e quindi affronto questa giornata con lo spirito e la volontà di ascoltare le esperienze messe in atto su questo territorio. Certamente la pubblica amministrazione ha bisogno di innovarsi, di accelerare in particolare sulla digitalizzazione e di uscire da una narrazione collettiva che la dipinge come una macchina pesante e inefficiente per tornare ad essere attrattiva, anche agli occhi dei più giovani. Su questi fronti dobbiamo lavorare, ponendo al centro il capitale umano, la formazione e la valorizzazione delle persone, attivando sistemi di valutazione e riconoscimento dei meriti».
 
Così il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenuto oggi a Trento in occasione della tappa trentina di «Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori», percorso promosso dal Ministero per la Pubblica amministrazione e dal Dipartimento della funzione pubblica per raccogliere indicazioni e proposte delle istituzioni e degli stakeholder attivi nelle amministrazioni locali.
«Con il ministro sono in corso delle interlocuzioni su alcune questioni, in particolare le norme di attuazione nell’ambito della contrattazione pubblica - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti -. La volontà di ascolto dei territori è un segnale di attenzione importante che accogliamo con grande piacere».
 
Il ministro è stato accolto questa mattina presso il Palazzo della Provincia dal Presidente Maurizio Fugatti, dal Commissario del Governo, Filippo Santarelli e dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
Dopo un breve incontro presso la presidenza, il Ministro si è intrattenuto con la stampa e ha poi preso parte alla giornata di confronto e approfondimento «Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori», alla quale hanno partecipato anche il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e la Prorettrice dell’Università degli studi di Trento, Paola Iamiceli.
 
Tanti i punti toccati dal ministro nel suo intervento, dalla semplificazione delle procedure all’innovazione della macchina amministrativa, dalla digitalizzazione agli investimenti sul capitale umano per rendere attrattivo l’impiego pubblico.
«La macchina amministrativa è il motore che fa funzionare lo Stato e dobbiamo averne cura a che funzioni al meglio, specie in un momento come quello attuale, ricco di sfide importanti come il PNRR. Un nostro obiettivo è riuscire a semplificare circa 600 procedure amministrative e rendere più moderna la nostra amministrazione, e vogliamo farlo tramite un percorso condiviso e partecipato con gli enti territoriali» le sue parole.
 
Il ministro ha sottolineato poi la necessità di accelerare il processo di digitalizzazione nel nostro Paese, ricordando come «nella fascia di popolazione compresa tra i 17 e i 70 anni il nostro Paese ha un livello di digitalizzazione di base di circa il 40%, contro il 60% della media europea. Si tratta di un tema complesso, perché è soprattutto un processo di cambiamento che coinvolge le persone, prima ancora che le piattaforme o i sistemi che si utilizzano».
 
Non è mancato un passaggio sulla necessità di rendere più attrattivo il pubblico impiego, che su 3,2 milioni di dipendenti conta solo il 10% di under 35, e di farlo a partire dal capitale umano.
«La pubblica amministrazione deve tornare ad essere attrattiva e per farlo è necessario valorizzare e porre al centro le persone, perché il successo di ogni organizzazione passa dalla qualità del suo capitale umano. Occorre uscire da una narrazione che vuole come principale valore del pubblico impiego la garanzia del posto fisso, perché soprattutto per le nuove generazioni il valore principale di un impiego non è più la sicurezza del posto di lavoro. Dobbiamo quindi sviluppare percorsi di crescita, che sappiano misurare i risultati e premiare il merito, facendo sì che i nostri contesti organizzativi generino benessere organizzativo».

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