Oblio oncologico, Patton: il Parlamento scrive pagine di civiltà
Da oggi nessuno potrà più pretendere dalle persone informazioni sul loro passato
«Oggi il Senato ha scritto una pagina di grande civiltà. Con la legge sull’oblio oncologico si mette fine alla discriminazione consumata sulla pelle di persone che hanno come unica colpa quella di aver combattuto contro una grave malattia.»
Così in aula il senatore trentino del Gruppo per le Autonomie, Pietro Patton.
«Persone guarite dal cancro – ha aggiunto – si sono viste negare un finanziamento o un’assicurazione, per non dire delle discriminazioni nei colloqui di lavoro. Ancora peggio è quando questo è capitato ai giovani vogliosi di farsi una famiglia, con le banche che, nella migliore degli ipotesi, hanno chiesto di stipulare un’assicurazione sulla vita per l’accesso al mutuo, aggiungendo costi a costi.
«Da oggi nessuno potrà più pretendere dalle persone guarite informazioni sul loro passato. Una legge importante anche per il messaggio che ne è alla base: la malattia non è uno stigma, un qualcosa di cui vergognarsi. La malattia fa parte della vita e nessuno deve essere lasciato indietro».