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Gli 88 anni di Guido Malossini festeggiati dal Guinness Club

Dai Mondiali delle Polizie alle Feste Vigiliane, per 55 anni ha animato il Trentino

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Da Riva del Garda al mondo. Detta così la frase è un po’ stringata ma è sufficiente a racchiudere gli 88 anni di vita di Guido Malossini, il deus ex machina di decine di aventi che hanno animato Trento e il Trentino negli ultimi 55 anni: Campionati Italiani dei Vigili Urbani, Campionati Europei delle Polizie, Coppa del Mondo di sci delle Polizie, Campionati Mondiali Sci e Pattinaggio sino ai Giochi Mondiali delle Polizie ‘89, ‘90 e ’91. Poi le Feste Virgiliane dal ’99 al 2016 e in mezzo le collaborazioni con i campionati del Mondo di canoa kayak ’93, le manifestazioni per i gemellaggi della Città di Trento sino alla XXVI Universiade invernale Trentino 2013.
 
«A festeggiare i doppi 44 anni» - come ha detto Giovanni Groff nella festicciola organizzata dal Guiness Club 92 nella sede al Marinaio - alcune decine di amici di Guido: dal presidente del Consiglio Comunale Paolo Piccoli, al decano dei giornalisti Giacomo Santini con Diego Decarli e Remo Mosna, dal presidente dell’Aci Trento Fiorenzo Dal Neri con il direttore Leopoldo Zuelli Brambilla, a Sergio Divina, al dirigente comunale Silvio Fedrizzi, l’ex comandante dei vigili urbani Lino Giacomoni, al presidente della Pro Loco di Trento Marco Lazzeri, all’attore Lucio Gerlin con i soci Sergio Anesi, Liberio Furlini e Fulvio Viesi.
 
A Guido il Guinness Club 92 Trento ha donato un artistico oggetto incentrato su un pezzo di legno ricavato dal Castagno del 100 cavalli, Messaggero di pace che ha oltre 4.000 anni di vita, grazie a Fulvio Viesi.
Ad accogliere l’ignaro Guido sono stati la moglie Annamaria con i figli Luca e Nicola. Tanti gli aneddoti da raccontare sui 55 anni di attività di Guido: dalla telefonata sul numero personale del ministro degli Esteri Giulio Andreotti per far «parcheggiare» l’aereo dell’Aeroflot all’aeroporto della Malpensa con a bordo il Coro e l’Orchestra dell’Armata rossa che si dovevano esibire a Trento ma non disponeva dei permessi di atterraggio, all’incontro riservato nella sala Clementina con Giovanni Paolo II che accese la fiaccola della prima edizione dei Mondiali, agli incontri con Samaranch nella sede del CIO.
 
«Andreotti, Woytila e Samaranch si sono rivelate persone disponibilissime, direi affabili - spiega Malossini -. Credo di essere stato l’unico in Trentino ad avere il numero diretto di Andreotti e di poterlo chiamare alle sei di mattina trovandolo peraltro già operativo. L’unico cruccio? Non essere riuscito ad ottenere dal CIO l’accensione della fiamma ad Olimpia. Lei è una persona molto simpatica e merita grande attenzione - mi disse Samaranch - ma se le concedo questo onore, che merita anche per l’alto valore dei Giochi che organizza, domani riceverei decine di richieste».
Samaranch poi concesse però il patrocinio del CIO. Un grande onore.
 
«Credo che aver portato a Trento in uniforme ufficiale i rappresentanti delle Polizie di 60 nazioni dei cinque continenti, tra le quali URSS e Cina con tutto il blocco dell’Est, ma anche di Usa, Canada con le Giubbe rosse (per la prima volta in Europa) credo sia stato un grande risultato per la città. Vedere la sfilata delle fanfare per Trento credo abbia emozionato i miei concittadini. Tutto questo grazie anche all’appoggio dell’Interpol e dei vari ministri italiani».
Tutto questo - va ricordato - è stato fatto con il pieno e totale appoggio dell’amministrazione comunale. «Ho lavorato con otto sindaci: Nilo Piccoli, Edo benedetti, Giorgio Tononi, Adriano Goio, Lorenzo Dellai, Alberto Pacher Alessandro Andreatta e Franco Ianeselli. E poi il supporto della Provincia autonoma di Trento con i presidenti Angeli, Mengoni e mio fratello Mario».
 
Tra le innovazioni pensate da Guido e dai suoi collaboratori (ricorda tra le centinaia di amici Marina Dainese, Marina Peterlini e Gigi Demozzi «el buta omeni» per la sua capacità di motivare) la gara di sci nordico sprint sulla pista innevata dello stadio Briamasco, con ore di diretta Rai.
Un ricordo anche al dott. Achille Catalani, capo di gabinetto del ministero degli Interni, in passato Commissario del Governo a Trento e rivelatosi - chiosa Malossini - «una preziosa persona, un collaboratore di alto livello».
 
L’ultima avventura: Eravamo nel deserto in Giordania a bordo di un pullmino diretti a Bagdad e venimmo fermati. La guida ci disse di scendere per il controllo di polizia. Io risposi che disponevamo di tutte le autorizzazioni del Governo Italiano, Giordano, dell’Interpol con l’invito dell’Iraq. Salì il comandante, lesse il documento e qualche minuto dopo riprendemmo il viaggio. Eravamo subito dopo la guerra del Golfo… Questo aneddoto conferma come la manifestazione ideata tra amici a Trento fosse diventata un evento anche diplomatico internazionale. «Un piccolo granello di sabbia ha mosso il mondo» ama dire Guido che ora già guarda alla ricorrenza dei 100 anni dell’Aci Trento del prossimo anno.

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