Terremoti, la differenza tra le scale Mercalli e Richter

La prima misura i danni provocati dal sisma, la seconda misura la forza sprigionata

Riteniamo che sia opportuno oggi cogliere l’occasione per spiegare la differenza tra i due metodi di misurare i terremoti, le scale Mercalli e Richter.
Due terremoti di identica magnitudo possono avere diverse intensità, se per esempio hanno ipocentri posti a differenti profondità, oppure si verificano in zone con una diversa antropizzazione.
Il paragone tra il terremoto dell’Abruzzo e quello della val Padana è sufficientemente chiaro per spiegarne la diversità.
Cominciamo col dare le due definizioni.
 
 1. Scala Mecalli  
La scala Mercalli prende il nome dal suo ideatore Giuseppe Mercalli ed è una scala che misura l'intensità di un terremoto tramite gli effetti che esso produce su persone, cose e manufatti.
La Scala Mercalli non è definita in relazione a grandezze fisiche, con misurazioni quantificabili oggettivamente come ampiezza della scossa, velocità di picco, accelerazione, o periodo e ha, quindi, il vantaggio di essere utilizzabile anche in assenza di strumentazione specifica.
Nella tabella che segue, vediamo la logica di attribuzione da 1 a 10. 

Intensità

Scossa

PGA in g

PGV in cm/s

Danni potenziali

I

  impercettibile

<0,0017

<0,01

 Nessuno

II - III

 leggera

0,0017 - 0,014

0,01 - 1,1

 Nessuno

IV

 moderata

0,014 - 0,039

1,1 - 3,4

 Nessuno

V

 piuttosto forte

0,039 - 0,092

3,4 - 8,1

 Molto lievi

VI

 forte

0,092 - 0,18

8,1 - 16

 Lievi

VII

 molto forte

0,18 - 0,34

16 - 31

 Moderati

VIII

 rovinosa

0,34 - 0,65

31 - 60

 Moderati - Gravi

IX

 distruttiva

0,65 - 1,24

60 - 116

 Gravi

X+

 completamente distruttiva

>1,24

>116

 Molto Gravi

 2. Scala Richter
Un valore sulla scala Richter esprime una misura che rappresenta una stima dell'energia sprigionata da un terremoto secondo la metodologia sviluppata dal suo ideatore Charles Richter, che si basa su rilevazioni puramente strumentali.
Nella definizione data da Richter, la magnitudo di qualsiasi terremoto è data dal logaritmo in base dieci del massimo spostamento della traccia in un sismografo a torsione calibrato in maniera standard, se l'evento si fosse verificato a una distanza epicentrale di 100 km.
Di seguito la tabella della scala Richter. 

Magnitudo

Descrizione

Effetti del terremoto

Frequenza

TNT equivalente

Meno di 2.0

 Micro

Micro terremoti, non avvertiti.[4]

Circa 8000 al giorno

<1 tonnellata

2.0–2.9

 Molto  leggero

Generalmente non avvertito, ma registrato dai sismografi

Circa 1000 al giorno

tra 1 e 31,6 tonnellate

3.0–3.9

Spesso avvertito, ma generalmente non causa danni

49000 all'anno

tra 31,6 e 1000 tonnellate

4.0–4.9

 Leggero

Oscillazioni evidenti per gli oggetti interni; i danni strutturali agli edifici sono rari.

6200 all'anno

tra 1000 e 31.600 tonnellate

5.0–5.9

 Moderato

Può causare gravi danni strutturali agli edifici costruiti male in zone circoscritte. Danni minori agli edifici costruiti con moderni criteri antisismici.

800 all'anno

tra 31.600 e 1 milione di tonnellate

6.0–6.9

 Forte

Può avere un raggio di azione di 160 kilometri dove può essere distruttivo se la zona è densamente popolata.

120 all'anno

tra 1 e 31,6 milioni di tonnellate

7.0–7.9

 Molto forte

Può causare gravi danni su zone estese.

18 all'anno

tra 31,6 milioni e 1 miliardo di tonnellate

8.0–8.9

 Fortissimo

Può causare fortissimi danni in un raggio di azione di parecchie centinaia di chilometri

1 all'anno

tra 1 e 31,6 miliardi di tonnellate

9.0–9.9

Può causare devastazioni in un raggio di azione di parecchie migliaia di chilometri

1 ogni 20 anni

tra 31,6 e 1000 miliardi di tonnellate

10.0+

 Enorme

Devastazione totale; il raggio di azione può essere molto esteso.

Estremamente raro (mai registrato)

> 1000 miliardi di tonnellate

 Termini di paragone    
Non ha alcun senso dunque trovare equivalenze tra i valori della scala Richter (che misura una grandezza fisica) con quelli della scala Mercalli (basata sugli effetti prodotti).
Per uno stesso terremoto si possono definire sia l'intensità massima riscontrata in vicinanza dell'epicentro, che le varie intensità osservate nelle diverse località in cui l'evento sismico è stato avvertito.
Ma la differenza delle due misurazioni possiamo vederla comparando i dati del terremoto che ha colpito l’Abruzzo tre anni fa e quello che è accaduto ieri in val Padana.
 
La magnitudo non è stata molto differente: il primo ha avuto magnitudo 6,3 mentre quella del secondo è stata di 6 punti. La differenza però la vediamo ed è macroscopica.
L’Aquila e i centri abitati della provincia sono stati distrutti, le vittime sono state 308 vittime, i feriti oltre 1.600, i danni oltre 10 miliardi di euro.
In Val Padana le distruzioni riguardano qualche centinaio di costruzioni (perlopiù non abitative), i morti sono stati sette, i feriti 50, gli sfollati 3.000. È impossibile quantificare oggi i danni, ma saranno meno di un decimo.
 
Per concludere il nostro ragionamento, mentre i due gradi Richter sono quasi uguali, la scala Mercalli avrebbe dato differenze molto consistenti: IX grado per l’Abruzzo, VI per la Val Padana.
Per questo ormai ci si basa esclusivamente sulla Scala Richter e, comunque, non si fanno più relazioni comparate tra i due metodi di misurazione.