Home | Interno | Dellai in visita al comune più lontano da Trento, Sagron Mis

Dellai in visita al comune più lontano da Trento, Sagron Mis

Dagli abitanti del paese, «Gnodoli», l’esempio di un attaccamento tenace alla montagna

Il presidente della Provincia Lorenzo Dellai ha inaugurato oggi pomeriggio la «Baita Dolomiti», struttura ricettiva preposta al turismo naturalistico realizzata dal Comune di Sagron Mis nell'ambito di un progetto di rilancio dell'economia turistica legata alla natura.
 
«I 192 cittadini che hanno deciso di continuare ad abitare a Sagron Mis – ha detto all’inaugurazione – devono essere incoraggiati da tutti i trentini perché così facendo danno continuità ad una delle caratteristiche essenziali del nostro modello civile e sociale: avere una montagna abitata e presidiata.»
 
Sagron Mis è uno dei Comuni più piccoli ma soprattutto è quello geograficamente più lontano da Trento.
«Per questo – ha proseguito il presidente – la Provincia continuerà a sostenere queste iniziative. La nostra Autonomia è profondamente legata a questo modello sociale e territoriale. Noi non saremo mai d'accordo con le politiche di desertificazione dei territori della montagna che purtroppo sono evidenti in molte parti del nostro Paese.»
 
Sagron Mis (Sagrón in Dialetto primierotto, Sagraun in tedesco) è un comune italiano di 205 abitanti del Trentino.
Si trova al confine con il Veneto. Benché si trovi al di là del passo Cereda, fa da sempre riferimento al Primiero per quanto riguarda l'amministrazione e i servizi.
Gli abitanti vengono popolarmente chiamati «Gnodoli», un tempo soprannome spregiativo (significa «gnocchi») dato dai primierotti, oggi portato con fierezza dagli abitanti in quanto ne rappresenta l'identità. Con questo termine si indicano in particolare i pompieri volontari locali, mentre la Gnodolina è una manifestazione di corsa campestre che si svolge nel comune in estate.
 
Il territorio si estende sul versante sudoccidentale dell'alta valle del Mis, affluente di destra del Cordevole.
È quindi l'unico comune trentino ad appartenente al bacino idrografico del Piave, nonché quello più distante dal capoluogo Trento (111 km).
Per quanto riguarda gli altri corsi d'acqua, oltre al già citato Mis si ricorda il Pezzea, che scorre ad est segnando il confine con il Veneto.
 
Gli abitati sono dominati a nordest dai contrafforti meridionali delle Pale di San Martino (sottogruppo della Croda Granda, con la cima d'Oltro, 2.397 m, le Rocchette, 2.309 m, e il monte Feltraio 2.295 m), mentre a sud si innalza il Gruppo del Cimonega con il Piz di Sagron (2.486 m, l'altitudine massima).
L'altitudine minima è di 730 m e si riscontra sul fondo della valle del Mis, presso il confine con Gosaldo.
 
La storia dell'insediamento umano in questo comune ha origini recenti: sino al XVI secolo infatti il territorio era completamente coperto da boschi, in seguito abbattuti dai carbonari. Gli ampi pascoli ottenuti permisero la formazione di un primo nucleo abitativo sul finire del Cinquecento e, all'inizio del Seicento, fu costruita una chiesa a Sagron.
Più tardi, alle tradizionali attività contadine si affiancarono quelle estrattive, grazie alle miniere di oro, mercurio, solfuro e cinabro, tuttavia lo sviluppo della zona fu sempre ostacolato dall'isolamento e dalle scomode vie di comunicazione.
 
Nell'Ottocento l'economia agricola depressa e l'esaurimento delle miniere costrinsero molti abitanti ad abbandonare la loro terra per cercare lavoro altrove (soprattutto in Francia e nelle Americhe).
La principale attività esportata dagli emigranti in Europa fu l'artigianato della sedia e i suoi lavoratori, in dialetto careghete, riuscivano a comunicare tra loro attraverso un idioma di loro invenzione, conosciuto anche dai seggiolai di Gosaldo: lo scabelament dei conza. Nel secondo dopoguerra l'emigrazione stagionale si indirizzò verso i cantieri della Svizzera per la costruzione delle grandi opere.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande