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«Giorno del ricordo» – Cerimonia con i congiunti delle vittime delle Foibe

Ecco i nomi delle persone ricordate dal Presidente della Repubblica. Erano un operaio, un dirigente bancario, un maestro, un interprete, due impiegati e un postino.

Il profilo socioeconomico delle vittime delle Foibe dimostra come alle milizie del Maresciallo Tito bastava che fossero italiane per giustificare la «pulizia etnica».
Poiché lo Stato si è dimenticato troppo a lungo di questi eroi, il Commissario del Governo di Trento ha voluto che a consegnare oggi le onorificenze fossero delle Autorità, in rappresentanza di quelle che per anni avevano negato il loro sacrificio. Ecco i nomi.

Francesco Aspromonte, operaio. Fu prelevato dalla sua abitazione di Rovigno (Pola) il 16 settembre 1943 e da allora non si ebbero più notizie di lui.
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Sindaco di Rovereto Guglielmo Valduga e dallo stesso Commissario del Governo Alberto De Muro.

Antonio David, dirigente bancario e Podestà di Degnano. Fu prelevato dai partigiani titini il 3 maggio 1945 e fucilato a Fiume il 22 dicembre 1945, ben otto mesi dopo la fine della guerra.
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Sindaco di Trento Alberto Pacher e dal comandante provinciale dei Carabinieri Col. Stefano Lupi.

Erminio Girardelli, maestro. Fu prelevato nella sua casa di Lanischie (Pola) il 6 novembre 1943 da tre uomini armati. Testimoni affermano che fu infoibato tre giorni dopo vicino a Raspor (Pola).
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Sindaco di Mori Mario Gurlini.

Kurt Haffner, interprete. Fu prelevato nella sua casa di Pola dalla polizia iugoslava nella notte fra il 3 e il 5 maggio 1945, a guerra appena finita. Da allora non se ne seppe più nulla.
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Questore di Trento Angelo Caldarola.

Guido Noriller, impiegato. Fu prelevato a Pola dai partigiani titino nel mese di aprile 1945 e portato nelle carceri di Fiume. Di lui non si ebbero più notizie.
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Sindaco di Vallarsa Geremia Gios e dal Col. della Guardia di Finanza Tommaso Vernillo.

Vincenzo Pellicani, impiegato. Già ferito in un precedente agguato, fu prelevato in strada a Monfalcone il 16 maggio 1945, in piena Italia e a guerra finita.
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Comandante Militare Regionale Generale Carlo Frigo.

Giuseppe Silvino, postino. Fu prelevato dai partigiani titini nella propria abitazione di Rovigno (Pola) in data 16 settembre 1943. Da allora non si seppe più nulla.
Diploma e medaglia consegnata ai congiunti dal Presidente del Consiglio Provinciale di Trento Dario Pallaoro.

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