Il presidente del Consiglio Dorigatti al Family day di Luxottica
«Il futuro dell’economia trentina sta nelle relazioni fra territorio e azienda»

Gruppo con Dorigatti, il Sindaco Valduga e alla sua destra il direttore dello stabilimento Andrea Gallina.
«Rendere partecipe la comunità locale della vita di un’azienda perché ne colga l’importanza, permette di stringere ancor più i legami tra la realtà produttiva e l’ambiente circostante.
«E oggi per guardare avanti la nostra economia ha bisogno di momenti di incontro e soprattutto di relazioni che favoriscano il radicamento dell’industria nel territorio.»
Sono le parole con cui il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti ha commentato stamane la sua visita alla Luxottica di Rovereto, in occasione dell’evento con cui l’azienda ha aperto questa domenica ai familiari dei propri 600 dipendenti le porte dello stabilimento di 23 mila metri quadrati insediatosi nella zona industriale di Rovereto nel 2005.
Obbiettivo dell’iniziativa, già collaudata nel 2007 e 2011: far conoscere a tutti lo stabilimento in un clima conviviale e di festa.
È stato il direttore dell’azienda Andrea Gallina, accompagnato dal responsabile della produzione Roberto Narduzzo, ad accogliere oggi per il «Family day» – così è stata chiamata l’iniziativa – il presidente Dorigatti, il Sindaco di Rovereto Francesco Valduga, gli assessori comunali Ivo Chiesa e Mario Bortot, l’assessore alle attività economiche della comunità Mauro Mazzucchi e Andrea Marsonet di Confidustria.
Gallina ha ricordato che Luxottica, l’azienda italiana fondata da Leonardo Del Vecchio nel 1961 ad Agordo e affermatasi nei decenni successivi in tutto il mondo nel settore produttivo dell’occhialeria, oltre alle sedi di Rovereto, Agordo e Sedico nel Veneto, e due a Lauriano in Piemonte, ha oggi stabilimenti in Cina, Brasile e California.
«La crisi non è dappertutto – ha spiegato Gallina – e quando le cose vanno male da una parte, compensiamo con le attività delle altre sedi.»
Lo stabilimento Luxottica di Rovereto è specializzato nella produzione delle montature in metallo di occhiali da sole e in particolare dei mitici Ray-Ban, marchio che Del Vecchio acquistò nel 1999 dalla statunitense Bausch & Lomb.
«Ora come ora – ha informato Gallina – le montature che vanno di più sono in plastica, ma presto torneranno di moda quelle in metallo.»
Rispondendo a una domanda di Dorigatti in merito all’occupazione e al welfare interno all’azienda, il direttore dello stabilimento ha precisato che quasi il 70% dei dipendenti locali è costituito da donne.
«Spesso – ha proseguito Gallina – sono mamme alle quali, quando me l’hanno chiesto, ho sempre concesso il part time, passato dal 15% al 37% in due anni.»
Inoltre, «l’azienda si è dotata di un servizio di scuola-bus che, partendo dallo stabilimento dove le mamme lasciano i figli al mattino, porta i bambini a scuola e poi li riporta qui nel pomeriggio».
Negli ultimi anni la sede di Luxottica a Rovereto ha assunto quattro ingegneri e nessun operaio «perché – ha evidenziato il direttore – abbiamo sempre più bisogno di personale professionalmente qualificato in grado di gestire l’automazione produttiva introdotta da un nuovo macchinario ad alta tecnologia recentemente inserito in una parte della fabbrica e che sarà messo in funzione a partire dalla prossima settimana.»
Gallina ha preannunciato che lo stesso apparecchio verrà inserito anche negli altri reparti dell’azienda per migliorare e velocizzare la «catena di montaggio» degli occhiali.
«Per competere a livello internazionale – ha aggiunto il direttore – oggi serve il continuo miglioramento della qualità, dell’efficienza e della velocità della produzione.»
Dorigatti – che ha ricordato come negli anni in cui era sindacalista avesse la responsabilità dell’industria manifatturiera e quindi anche della Luxottica – ha concluso ribadendo la necessità di promuovere il più possibile la permanenza dell’azienda, mettendo in campo relazioni forti con gli enti locali e la comunità.