Un Museo dinamico dedicato alla Ferrovia Ora-Predazzo

Un progetto museale che coinvolge Ora, Montagna, Castello-Molina, Predazzo

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Come annunciato nel precedente comunicato di Transdolomites, nel pomeriggio di mercoledì 9 maggio sono giunti a destinazione i primi due trasporti speciali partiti da Casella (GE) martedì 8 maggio.
Sono stati oggetti dei trasporti il carro merci che fu della Ora-Predazzo e una carrozza viaggiatori della ferrovia Domodossola Locarno.
Si tratta di materiale rotabile da anni dismesso sulla linea ferroviaria Genova-Casella e che per tale motivo ha avuto modo essere salvato dalla demolizione per essere invece inserito nel progetto museale della ex Ferrovia della Valle di Fiemme.
Seguiranno poi altri due trasporti speciali che saranno composti da altre due carrozze della «Vigezzina» (Domodossola Locarno) sempre dismesse e costruire nel periodo storico della Ora-Predazzo.
 

 
In parallelo il Gruppo di lavoro che si dedica al progetto museale si sta attivando per preparare il percorso che dovrà portare al restauro delle quattro rotabili.
Una volta terminati i lavori esse verranno donate ai 4 comuni che hanno chiesto di ospitarle sul proprio territorio; Ora, Montagna, Castello-Molina, Predazzo.
Una delle ipotesi più gettonate in tema di restauro è quella di trasformare le tre carrozze della Vigezzina in vagoni ristoranti da posizionare in sintonia con la ciclabile che si sviluppa tra Ora e la Valle di Fiemme.
Il progetto che si desidera concretizzare non punta a creare una memoria statica della vecchia ferrovia ma realizzare un progetto museale vivo, dinamico che generi ricadute di vario genere sui territori coinvolti in questo percorso.
 

 
Per il suo genere si tratta di un progetto del tutto nuovo per la regione Trentino-Alto Adige perché oltre a proporsi nei fabbricati storici ferroviari mira a diventare un evento diffuso su tutto il percorso.
Nel tratto storico ferroviario avrà un contenuto di questo taglio mentre sul tema della mobilità dolce andrà a coinvolgere progressivamente la Val di Fassa e la Val di Cembra per fare rete con le vie ciclabili.
Da qui il concetto di gemellare le Dolomiti, la Bassa Atesina, il Lago di Caldaro e legare tra di loro le Valli dell'Avisio.
Un progetto le cui linee guida interessano la mobilità dolce, turismo sostenibile, rafforzare le relazioni tra comunità di pianura e di montagna il cui valore aggiunto sta nelle differenze linguistiche a culturali.
Va considerato un vero investimento.
 

 
Al di là delle Alpi musei all'aperto come quello sognato per la Ora-Predazzo a fronte di 1 Euro investito ne generano 20 in ritorno sul territorio creando in parallelo occupazione.
Aspetto quest'ultimo che vorremmo si verifichi anche da noi confidando nella possibilità di coinvolgere la forza lavoro locale nei percorsi di restauro oltre agli interventi lungo il percorso.
A ciò aggiungiamo la convinzione che una tale iniziativa potrà contribuire in futuro a incidere positivamente su una promozione turistica dei territori per un prolungato periodo dell'anno.
I trasporti del 9 maggio segnano un passo importante nel conteso della nostra iniziativa. Passiamo dalla fase delle intenzioni a quella della concretizzazione.
Per fare questo saranno importanti i contributi collaborativi in ore uomo a fianco dei contributi pubblici e la figura degli sponsor privati ai quali sin da oggi si rivolge l’invito a essere della partita.