Nel 2021 Brentonico compirà 800 anni e invita Mattarella
Si avvicina il compleanno numero 800 per Brentonico, il 22 agosto 1221, quando avvenne il riconoscimento della «Comunitas» da parte del vescovo Adelpreto
La lettera inviata al Presidente Mattarella - e per conoscenza, come da protocollo, al Commissario del Governo Sandro Lombardi e al Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti - è firmata dal sindaco Christian Perenzoni e dall’assessore alla cultura e all’istruzione Quinto Canali; quest’ultimo commenta così.
«È un mosaico davvero ricco e vivace quello che descrive il passato e il trapassato del territorio brentegano, un mosaico di centomila tessere – perlomeno tanti sono gli anni di documentati cospetti umani sull’Altopiano – e colorato di innumerevoli presenze, circolazioni e sovrapposizioni di civiltà che hanno favorito estese correlazioni geografiche e ampi intrecci culturali.
«I secoli XII e XIII ci regalano il ritratto di un’epoca che esprime un ordinamento civico in crescente equilibrio tra fattori di potere superiore, i vescovi e i feudatari, e la prima configurazione di autogoverno locale per l’amministrazione comune dei beni e degli interessi diffusi e collettivi nella forma istituzionale della Comunitas.
«È in questo periodo, esattamente in data 22 agosto 1221, che il vescovo dominus Adelpreto ammette la Comunitas di Brentonico, obbligandola altresì a versargli cento lire all’anno il giorno di San Michele.
«Da qui l’idea, condivisa dal consiglio comunale, di invitare a Brentonico il presidente della Repubblica nel 2021, per gli ottocento anni della prima istituzione pubblica di autonomia politico amministrativa brentegana.»
Nella lunga lettera di invito, il Comune ricorda le ricchezze naturalistiche e culturali del territorio, le tappe fondamentali della storia dell’Altopiano e la candidatura a patrimonio Unesco dell’intero Monte Baldo.
Rivolgendosi direttamente al presidente, la missiva riporta quanto segue.
«La sua presenza, oltre che onorare la nostra comunità per gli alti valori espressi dalla sua persona e dal suo magistero, sarà l’occasione per avvalorare la capacità e la caparbietà delle genti della montagna di rimanere al tempo stesso custodi e protagonisti dei propri territori e dei propri paesaggi e di mantenersi assieme aperti e inclusivi delle storie delle donne, degli uomini e delle cittadinanze di ogni epoca e di ogni tempo.»
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