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Vittorio Brumotti: aggredito anche a Trento l'inviato di Striscia

L’inviato di Striscia la Notizia su due ruote è venuto a smascherare lo spaccio di droga in Piazza Dante – Le riprese

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Vittorio Brumotti, inviato del Tg satirico di Antonio Ricci dopo le segnalazioni arrivate da studenti e cittadini esasperati dalla situazione, è stato protagonista nella giornata di sabato di un blitz nella centralissima Piazza Dante, proprio davanti al Palazzo della Regione e della Provincia autonoma di Trento.
In sella alla sua bicicletta ha filmato decine di spacciatori che agivano indisturbati. Non solo indisturbati, ma anche violenti, perché hanno provato ad aggredire Vittorio.
E anche quando sono arrivati Carabinieri i cialtroni hanno continuato a invenire contro Brumotti, usando le parolacce che hanno imparato nella lingua italiana.
Il servizio è andato in onda regolarmente e ha scandalizzato i trentini. Non tanto per la presenza degli spacciatori, ma per la brutta figura fatta dalla città agli occhi del Paese.
 
In realtà era ora che una voce autorevole denunciasse il degrado del centro cittadino. I giornali locali non bastano più, la gente e le autorità si sono assuetatte e, tolto qualche blitz, nulla cambia sotto il sole.
Gli aspetti che emergono dal servizio di Brumotti sono molteplici, alcuni dei quali meritano di essere ripresi.
L'aspetto che più salta all'occhio sta nell’aggressività dimostrata dagli aggressori. È capitato anche al nostro giornale di trovarsi in Piazza Dante circondato da extracomunitari malintenzionati solo perché avevamo la macchina fotografica in mano. E questo è del tutto inaccettabile. A costo di far pattugliare i giardini pubblici metro per metro, giorno e notte, qualsiasi cittadino ha diritto di andare a spasso per la sua città in tutta tranquillità. Sempre.
 

 
Poi dobbiamo prendere atto che le Forze dell’ordine non sono adeguatamente attrezzate. Lo vediamo proprio nel filmato girato da Brumotti: i Carabinieri hanno faticato a bloccare gli scalmanati.
Ora, non chiediamo che le forze di polizia vengano autorizzate a comportarsi come negli Stati Uniti, dove gli agenti non esitano perfino a sparare contro i malintenzionati. Ma certamente la politica deve adeguare le Forze dell’ordine affinché non siano costrette a lottare per placare i violenti.
Che non si debbano usare le armi, siamo d’accordo, ma dove sono tutte le attrezzature alternative? Dove sono finiti i taser? Perché non abbiamo i cani poliziotto? Perché non hanno le bodycam?

Ovviamente il problema va eliminato alla base: da una parte dobbiamo combattere la tossicodipendenza, dall'altra va fermata l’immigrazione irregolare. Punto.
Come abbiamo visto a Nizza, tra gli immigrati ci sono anche dei fanatici assassini. Ma purtroppo non ci vuole molto che anche un giovane benintenzionato si trovi costretto a spacciare per sopravvivere. Non ci sono opportunità di lavoro e comunque gli impediamo di lavorare, questi sono i risultati.

GdM


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