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Aveva chiesto asilo politico, ma era ricercato per omicidio

La Squadra Mobile di Trento ha smascherato e incarcerato un peruviano in attesa che la Corte di Appello si pronunci sulla sua estradizione

Nel pomeriggio di lunedì 14 novembre, personale della Squadra Mobile di Trento ha tratto in arresto un cittadino peruviano del 1967, ricercato in campo internazionale a fini estradizionali verso il Perù, in ottemperanza ad un provvedimento dell’Autorità giudiziaria peruviana, per il reato di omicidio.
Il soggetto in questione qualche giorno addietro si era presentato all’Ufficio Immigrazione della Questura di Trento, al fine di chiedere la protezione internazionale, fornendo generalità leggermente modificate.
 
Dopo aver acquisito la prima richiesta e svolto i conseguenti adempimenti del caso, da ulteriori approfondimenti info-investigativi scaturiti da una nuova richiesta con esatte generalità e dal consueto monitoraggio effettuato dagli operatori della locale Squadra Mobile, relativamente ai soggetti ricercati in ambito internazionale, è emersa la probabilità che il soggetto potesse essere destinatario di una misura restrittiva da parte del Paese sudamericano.
Prontamente lo S.C.I.P. – il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia – della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha dato conferma dello status di latitanza del soggetto.
 
Secondo la red notice, ovvero la segnalazione Interpol, l’uomo si sarebbe reso autore di un omicidio, commesso unitamente ad altri complici con l’uso di armi da fuoco, nel 2014 in Perù: per tale motivo inserito nell’elenco dei latitanti da ricercare secondo il progetto El Pacto, ovvero un progetto del Segretario Generale Interpol di Lione, finanziato dall’Unione Europea per l’assistenza ai Paesi Latinoamericani contro il Crimine Transnazionale Organizzato.
 
Pertanto, gli operatori della Squadra Mobile, dopo un’attenta attività investigativa, nella giornata di ieri lo hanno localizzato e lo hanno tratto in arresto nell’abitazione di una cittadina ecuadoregna residente in città.
Dopo l’arresto, il cittadino peruviano, posto a disposizione della Corte di Appello che dovrà pronunciarsi sull’estrazione, è stato associato alla casa circondariale della città.

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