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Ha istigato al suicidio una ragazza quattordicenne

Denunciato dalla polizia di stato un mascalzone youtuber di 30 anni

La Polizia di Stato ha denunciato uno youtuber, oscurandone il canale, per istigazione al suicidio di una ragazza quattordicenne.
In particolare, gli uomini della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Ravenna e Bologna, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ravenna e dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno identificato e denunciato un giovane youtuber vicentino ritenuto responsabile di aver caricato su una nota piattaforma social alcuni video incitanti a pratiche suicidarie.
 
La vicenda ha avuto inizio quando i genitori di una minorenne si sono rivolti alle forze di polizia raccontando che la ragazza, dopo aver visionato un video su Youtube, aveva tentato il suicidio.
Le immediate indagini hanno consentito di identificare il titolare del canale social, presunto responsabile della diffusione del video, nonché, all’esito di una perquisizione disposta dall’Autorità giudiziaria ravennate nei suoi confronti, di acquisite elementi utili per accertarne le responsabilità in ordine al reato di istigazione al suicidio.
 
Il canale Youtube e, in particolare, il video in questione, intitolato “9 modi per suicidarsi”, sono stati sequestrati e opportunamente oscurati.
L’utente, nickname «Creepy Ryan», era attivo su Youtube e molto seguito sulla rete. Ha pubblicato una cinquantina di video dal contenuto cosiddetto «creepypasta», ovvero storie create ad hoc per impressionare il pubblico e ottenere il maggior numero di followers, caratterizzate dalla brevità del racconto e dalla capacità di appassionare i fruitori.
Il fenomeno, relativamente recente, è diffuso attraverso siti internet, blog, forum e altre piattaforme social.
 
Oltre alle famiglie, senza dubbio prime sentinelle a doversi accorgere del pericolo, nel nostro Paese esiste una rete di attori estremamente efficiente nella protezione dei minori vittime di fenomeni di questo genere.
Infatti, le Procure della Repubblica, i Servizi Sociali, gli Uffici Scolastici e le Forze di Polizia sono istituzioni pronte ad intervenire al primo segnale di disagio manifestato in rete o segnalato da chiunque lo intercetti anche attraverso il Commissariatodips.it della Polizia Postale.
Tra i segnali più frequenti attraverso cui il fenomeno si manifesta vi sono problemi di socializzazione, modificazioni del ritmo sonno-veglia, forme di autolesionismo, disinteresse per le occupazioni abituali (sport, amicizie, musica), calo del rendimento scolastico e isolamento.
 
In ogni caso, anche solo nel dubbio che un minore si possa trovare in difficoltà, occorre segnalare immediatamente in modo che ci si possa attivare con tempestività.

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