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Perfido, confermata in appello la condanna di Saverio Arfuso

Diminuita di due anni sulla base delle aggravanti – Confermati anche i risarcimenti

Processo Perfido: confermata in Appello la condanna di Saverio Arfuso, 50enne calabrese.
I giudici della Corte d’Assise di Trento hanno inflitto 8 anni e 10 mesi di reclusione per associazione mafiosa oltre al reato di riduzione in schiavitù, contro i 10 anni e 10 mesi della sentenza di Primo grado.
La diminuzione è legata al calcolo delle aggravanti.
 
Soddisfazione della Fillea Cgil Trento.
«È una decisione molto importante perché conferma per la prima volta che le organizzazioni mafiose, nello specifico ’ndranghetiste, hanno attecchito in una parte del nostro tessuto economico.
«Purtroppo parlare di mafia in Trentino non è un’invenzione; bisogna prendere coscienza di questo come comunità civile per prestare la massima attenzione ad ogni segnale che vada in questa direzione», – commentano Marco Benati e Giampaolo Mastrogiuseppe di Fillea Cgil, che si è costituita parte civile nei diversi processi dell’inchiesta Perfido.
«La decisione della Corte d’appello conferma anche la sussistenza del danno arrecato alla collettività e ai lavoratori e dunque alle prerogative del sindacato in quanto soggetto rappresentante degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori», – proseguono alla Fillea Cgil.
 
La sentenza arriva a pochi giorni dalla relazione della Commissione Antimafia sul Trentino e, di fatto, si pone in coerenza anche con quell’analisi.
«Ribadiamo l’importanza di rafforzare le azioni di controllo e prevenzione per porre un argine resistente ad ogni ulteriore tentativo di diffusione di interessi criminali che danneggiano la nostra economia e mettono a rischio i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori», – concludono i sindacalisti che ricordano che il risarcimento riconosciuto dal Tribunale verrà destinato a sostenere progetti a sostegno dei lavoratori sfruttati e alla diffusione della cultura antimafia», – concludono Marco Benati e Giampaolo Mastrogiuseppe.

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