Home | Interno | Cronaca | Beccato albergatore dell’Alto Adige con 19 lavoratori in nero

Beccato albergatore dell’Alto Adige con 19 lavoratori in nero

La struttura alberghiera si era rivolta a un'agenzia specializzata, che però... era sconosciuta al fisco

Un albergatore che sfruttava 19 lavoratori in nero è stato scoperto e sanzionato dalla Guardia di Finanza di Bolzano.
Ammonta a diciannove tra cuochi, addetti al portierato, camerieri di sala e ai piani il numero di lavoratori in nero impiegati da una rinomata struttura alberghiera che opera ai piedi del massiccio dello Sciliar.
È questo il risultato di un’attività ispettiva condotta dai militari della Guardia di Finanza di Bolzano, in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, nei confronti di una struttura ricettiva altoatesina, all’esito della quale le Fiamme Gialle hanno accertato un’evasione dei contributi previdenziali ed assicurativi che ammonta a oltre 30.000 euro.
 
Piuttosto che procedere all’assunzione diretta delle maestranze, l’albergatore ha preferito rivolgersi ad un’«agenzia di intermediazione», cui ha affidato il compito di reclutare alcune figure professionali da impiegare per la stagione invernale in Alto Adige.
In via generale, il ruolo di tali agenzie - riconosciuto dal Legislatore - è strategico per il mercato del lavoro, perché mira ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta, sulla base dell’analisi del fabbisogno delle imprese committenti e di una corrispondente attività di formazione a beneficio dei lavoratori.
Nel caso scoperto dai finanzieri del Gruppo Bolzano, tuttavia, l’agenzia cui si era rivolto l’imprenditore si è rivelata un’Azienda di Promozione Turistica con base operativa in Puglia, completamente sconosciuta al Fisco, priva dei requisiti per svolgere tale tipologia di attività e sprovvista della necessaria autorizzazione ministeriale e, dunque, non iscritta all’Albo informatico delle agenzie per il lavoro, tenuto dall’Anpal (Agenzia Nazionale per le Politiche attive del Lavoro).
 
Il reclutamento dei potenziali lavoratori avveniva, poi, in modo del tutto inusuale, anche sui social network, utilizzati per pubblicizzare le offerte di lavoro.
Lo stratagemma utilizzato, funzionale all’abbattimento dei costi del lavoro, ha posto l’albergatore in posizione di illecito vantaggio a concorrenziale rispetto agli imprenditori che operano nel rispetto delle regole, in un segmento che operano sul mercato, quello turistico, che continua a rivelarsi trainante per l’economia del territorio altoatesino.
L’attività condotta dalla Guardia di Finanza e dai funzionari dell’Ispettorato del Lavoro, volta a salvaguardare i principi di libera concorrenza mira, allo stesso modo, a tutelare i lavoratori che, se occupati in maniera irregolare, risultano sprovvisti delle dovute coperture assistenziali e pensionistiche.
 
All’esito dei riscontri eseguiti, l’imprenditore è stato destinatario di pesanti sanzioni amministrative, che possono arrivare sino a un massimo 220mila euro; l’associazione di promozione turistica è stata oggetto di analoghe sanzioni, che possono arrivare sino a 12mila euro.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande