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Violenza di genere: arrestato uomo a Vipiteno

Arrestato il cittadino che aveva violato il divieto di avvicinamento alla persona offesa

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Stazione di Vipiteno hanno tratto in arresto un cittadino del posto ritenuto responsabile di aver violato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e dall’allontanamento della casa famigliare impostagli dal tribunale di Bolzano. L’uomo infatti si era reso responsabile negli anni di condotte aggressive, con minacce, offese, percosse e continui atti di umiliazione nei confronti della moglie che si era infine decisa a denunciare il tutto ai Carabinieri.
 
Sulla base delle indagini esperite dai Carabinieri e riportate all’Autorità Giudiziaria, il Tribunale di Bolzano aveva emesso il provvedimento di allontanamento dalla casa famigliare e il contestuale divieto di avvicinamento alla persona offesa nei confronti dell’uomo che, nonostante ciò, ha comunque cercato di riavvicinarsi alla moglie, rientrando nell’appartamento dal quale era stato allontanato.
 
La denuncia della vittima ai Carabinieri della Stazione di Vipiteno e l’immediata comunicazione all’Autorità Giudiziaria dell’accaduto, ha fatto sì che il Tribunale di Bolzano emettesse un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del marito
Rintracciato dai Carabinieri l’uomo è stato arrestato ed associato presso la Casa Circondariale di Bolzano.
 
L’impegno quotidiano degli uomini e le donne dell’Arma è innanzitutto finalizzato ad evitare che si verifichino reati che insidiano quotidianamente le donne. Un esempio è il fenomeno comunemente denominato «stalking», che è ricondotto ai reati di «atti persecutori» (art. 612-bis c.p.), nonché i casi di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e percosse (art. 581c.p.), con vittima la donna.
 
«Al momento della ricezione della denuncia/querela», spiega il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Vipiteno Francesco Lorenzi, «l’esigenza della vittima è quella di sentirsi accolta ovvero di trovarsi in un contesto sicuro e non giudicante. È quindi fondamentale per i Carabinieri ascoltare la vittima senza sminuire o enfatizzare il suo vissuto, adottando tutti gli accorgimenti per evitare un’amplificazione della sofferenza già patita. A questo scopo presso numerosi comandi dell’Arma sono state realizzate apposite sale dedicate all’ascolto delle vittime vulnerabili (alcune specificatamente approntate per l’ascolto di minori), dotate di impianto di audio-video registrazione e arredamenti studiati per renderle più accoglienti. La vittima viene quindi informata in merito a tutti i possibili strumenti previsti dalla legge contro l’autore del reato. A seguito della querela potranno venire successivamente emessi dei provvedimenti, come accaduto in questo caso, nei confronti del responsabile quali l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, il divieto/obbligo di dimora, gli arresti domiciliari, la custodia cautelare in carcere/in luogo di cura».
 
Recentemente, come ulteriore forma di contrasto alla violenza di genere, è stata altresì creata la Rete antiviolenza dell’Alta Val d’Isarco, al fine di fornire un aiuto ed un sostegno alle donne vittime di maltrattamenti, incoraggiandole ed informandole anche fornendo una consulenza legale gratuita.

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