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Avevano scatenato una rissa in un locale di Bolzano

Si tratta di extracomunitari, a ognuno dei quali il Questore ha emesso il daspo urbano

La Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Bolzano nei giorni scorsi ha notificato n° 6 D.A.C.U.R. (Divieti di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico intrattenimento), emessi per motivi di ordine e sicurezza pubblica dal Questore di Bolzano Andrea Valentino nei confronti di altrettanti cittadini extracomunitari, di età compresa tra i 20 ed i 37 anni, residenti nel capoluogo atesino.
 
Gli stessi, in due occasioni ravvicinate, nelle notti del 26 e del 27 agosto 2023, si erano resi responsabili, presso un ristorante – cocktail bar di via Galilei a Bolzano e nelle immediate adiacenze, dei reati di rissa, porto abusivo di oggetti atti a offendere, minaccia aggravata, oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di dare indicazioni circa la propria identità. Per entrambi gli episodi erano intervenute Volanti della Polizia di Stato che avevano denunciato i corrissanti all’Autorità Giudiziaria.
 
I 6 colpiti dai provvedimenti di prevenzione, pertanto, per 2 anni non potranno accedere al ristorante – cocktail bar teatro dei disordini né ad altri luoghi di intrattenimento ubicati nella stessa via e nelle vie adiacenti, né potranno stazionare nei dintorni.
I D.A.C.U.R. emessi dal Questore di Bolzano sono denominati anche «Daspo Willy».
Si tratta di una misura di prevenzione disciplinata dal Decreto Legge 130/2020, che appunto prende il nome da Willy Monteiro Duarte, un ragazzo di 21 anni picchiato a morte la notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro (Roma) da altri giovani mentre tentava di difendere un amico.
 
Tale misura di prevenzione conferisce al Questore il potere di vietare l’accesso a locali di intrattenimento e pubblici servizi nei confronti di coloro che siano già noti per atti di violenza, di aggressioni e per coloro che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o alla cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope, per fatti commessi all’interno o nelle immediate vicinanze di scuole, plessi scolastici, sedi universitarie, locali pubblici o aperti al pubblico.

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