Interessante iniziativa per trovare i proprietari dei cani smarriti
L'Anagrafe Canina è diventata un portale multimediale. In realtà, però, la novità consiste in un sistema volto a ridurre sensibilmente la piaga dell'abbandono
Dal 2004 in Provincia di Trento chi
ha un cane deve registrarlo all'Anagrafe Canina. Qui vengono presi
i dati del cane e del padrone, il quale è obbligato anche a
comunicare gli eventuali cambiamenti di proprietà, di abitazione,
della morte del cane o qualcuno dovrà farlo nell'eventualità del
decesso del padrone.
Alla pratica del cane iscritto viene attribuito un numero di
registrazione di 12 cifre. Tale numero viene applicato ad un
microchip delle dimensioni di qualche millimetro, il quale viene a
sua volta inserito con una specie di pistola-iniezione a livello
sottocutaneo generalmente dalla parte sinistra del collo
dell'animale. Con un apposito strumento RFID (Radio Frequency
Identificator) in dotazione ai vigili urbani e ad altri
operatori del settore, si può "leggere" immediatamente il numero di
codice puntando l'apparecchio verso la probabile posizione di
alloggiamento del microchip. Individuato il numero si risale subito
al suo proprietario, il quale anzi riceve un SMS che lo inviterà a
venirselo a prendere al Canile Municipale.
Questo sistema è stato presentato oggi in una conferenza stampa
dall'assessore provinciale Iva Berasi, la quale ha sostanzialmente
descritto il sistema come un modo per far felici rapidamente i
proprietari dei cani smarriti.
In realtà, però, il sistema si è proposto un obbiettivo molto meno
romantico, che è quello di impedire ai proprietari di abbandonare i
cani. Basti pensare al cane abbandonato in autostrada. Non appena
trovato, vivo o morto che sia, l'animale viene immediatamente
individuato grazie al lettore RFID. Il padrone riceve un SMS che lo
invita a presentarsi a rilevare l'animale.
Ma il sito dell'Anagrafe Canina Trentina diventerà presto un vero e
proprio portale di riferimento per tutti i proprietari di cani. Già
oggi è possibile grazie alla banca dati dell'Anagrafe Canina avere
un quadro e informazioni dettagliate sulla popolazione canina
provinciale. In Trentino i cani "censiti" sono 34.174 (33.741 con
microchip e 433 con tatuaggio), uno ogni dodici residenti, ma si
calcola che il numero effettivo sia di non meno di 40.000; 292
quelli ospitati in canile, 866 quelli iscritti con passaporto.
Oltre 5.200 quelli nel comune di Trento, 1540 a Rovereto, 1182 a
Pergine, 1048 ad Arco, 868 a Riva del Garda, 648 a Levico Terme,
527 a Mori. Ben 225 sono le razze presenti, con una netta
prevalenza del meticcio (13.473), seguito da pastore tedesco
(4462), setter inglese (1656), segugio italiano (1296), labrador
retriever (1085), barbone (967). Una curiosità: i nomi di cane più
diffusi sono "Luna" (582) e "Stella" (540), seguiti da "Lucky",
"Kira", "Rocky", "Diana", "Black", "Laika", "Birba" e "Rex".
L'assessore Berasi ha anche confermato che si stanno organizzando
dei corsi per assegnare ai cani la patente di «buon cittadino a
quattro zampe». Saranno corsi per i cani e i loro padroni, per
insegnare loro a vivere in sinergia e poter permettere ai cani
"educati" di entrare nei ristoranti, nei negozi, nei parchi
pubblici e sull'autobus. Una patente che altrove, ad esempio a
Vienna, c'è già da due anni.
Con l'attivazione dell'Anagrafe Canina - alla quale, va ricordato,
vi è l'obbligo per legge di iscrivere il proprio cane pena una
sanzione - il numero di cani non «chiappati» si sta riducendo in
numero notevole. È però necessario - come afferma Franco Gatti dei
servizi veterinari dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari
- continuare nell'azione di sensibilizzazione e informazione dei
cittadini proprietari di cani.
Dalla sua attivazione (novembre 2004) alla fine di novembre di
quest'anno gli accessi alla banca dati dell'Anagrafe Canina
provinciale sono stati 17.712, 650 tramite sms. I vigili urbani di
quasi tutti i comuni trentini sono ormai collegati all'Anagrafe. La
rapida individuazione del proprietario di un cane smarrito, oltre
che investire la sfera affettiva, ha anche una valenza economica:
la restituzione in tempi rapidi dell'animale al proprietario,
infatti, comporta un risparmio sui costi dovuti alla temporanea
permanenza dell'animale stesso al canile. Un dato: in Italia si
spendono ogni anno non meno di 50 milioni di euro per gestire il
fenomeno del randagismo.
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