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Mercoledì 20 luglio 2022, il giorno più lungo dell’Europa

Alle 9.30 Draghi parlerà al Senato. Seguirà il dibattito fino alle 18.30. Poi il voto

Oggi, mercoledì 20 luglio, si mettono le carte sul tavolo. Vedremo se Draghi resterà al Governo.
Draghi si era dimesso lo scorso 14 luglio ed era salito al Quirinale per darne notizia a Mattarella.
Dopo un’ora di colloqui, il Presidente della Repubblica aveva respinto le dimissioni, invitando Draghi a discuterle in Parlamento mercoledì 20 luglio.
Il rinvio era stato deciso per consentire, da una parte, a Draghi di concludere gli importanti contratti in corso con l’Algeria e, dall’altra, per dare tempo ai partiti di trovare una quadra.
Tornato da Algeri, Draghi ha ricevuto i leader dei partiti. Non sappiamo che cosa si siano detti, ma di certo domani in Senato si giungerà a una soluzione.
 
La situazione è leggermente cambiata dal 14 luglio, quando Draghi si dimise pur avendo una maggioranza che sosteneva il suo governo.
In questi giorni i partiti hanno fatto a cornate e le carte adesso sono un po’ sparigliate.
Conte ha esasperato la sua posizione di contrasto. Se Draghi non darà risposte positive alle sue istanze, ritirerà i propri ministri dal governo. Toninelli ha già attributo la colpa della crisi a Draghi.
Letta si trova costretto a prendere le distanze dai 5 Stelle, ma anche molti grillini non accetteranno la rottura col governo. Sarà un'altra scissione?
 
Il Centrodestra si trova in bilico su due posizioni. A parte Giorgia Meloni, che vuole il voto anticipato perché si trova in posizione di rendita, Lega e Forza Italia ritengono indispensabile che Draghi concluda tutto ciò che sta portando avanti. Entrambi, però, non vogliono i 5 Stelle nel governo, a costo di andare ad elezioni anticipate. Italia Viva non intende restare a fianco dei Grillini, ma non vuole elezioni anticipate.
Quindi la maggioranza riscontrata lo scorso 14 luglio, virtualmente, non esiste più.
Noi riteniamo che Draghi sia disponibile a restare a Palazzo Chigi, una questione di responsabilità nei confronti dell’Europa intera. Però dovrà fare un eventuale nuovo governo senza i Grillini, che così da Governo Istituzionale diventerebbe Governo politico.
Il dibattito di oggi sarà dunque sul filo del rasoio. Letta conferma l’appoggio a Draghi, Giorgia Meloni conferma la sfiducia. Il resto rimane in dubbio.
 
Il premier Draghi parlerà al Senato alle 9.30, dove potrà dimettersi o chiedere la fiducia. Secondo noi, come abbiamo detto, non si dimetterà, quindi presenterà ai senatori le condizioni per le quali intende continuare a governare il Paese.
Ne seguirà un dibattito che dovrebbe durare fino alle 18.30, momento in cui il Senato verrà chiamato a esprimersi a favore o contro la fiducia al premier.
Alle 19.30 si dovrebbe conoscere il risultato
L’indomani, giovedì 21, stessa cosa alla Camera, ma le risultanze del Senato non potranno che essere confermate.

G. de Mozzi

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