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L'Italia avrà il nuovo governo con pieni poteri il 30 ottobre

Nel servizio le tappe dall'insediamento del nuovo Parlamento al nuovo governo

Qualcuno si chiederà per quale motivo Giorgia Meloni non si sia ancora insediata a Palazzo Chigi per formare il nuovo governo. Quindi è bene fare chiarezza su alcuni aspetti delle procedure che vanno rispettate.
Anzitutto i risultati delle elezioni vanno confermati dalla Cassazione e già questo porta via un notevole lasso di tempo. Dopodiché i parlamentari eletti verranno invitati a presentarsi alla Camera e al Senato.
Verranno verificate le loro identità, saranno fotografati e, al termine di una serie di adempimenti burocratici, inseriti nei rispettivi elenchi delle due camere.

Finita questa fase, verranno nominati i rispettivi presidenti, senza i quali non si possono dare disposizioni ai parlamentari. Di prassi viene nominato presidente provvisorio del Senato il membro più anziano. Se questo non accetta, si passa al successivo.
Alla camera, invece, viene nominato il membro più anziano proveniente dalla precedente legislatura.
La data della prima seduta della nuova legislatura è fissata per il 13 ottobre, nel corso della quale verranno proclamati i deputati e i senatori della diciannovesima legislatura dalla nascita della Repubblica.
 
Poi si passa alla elezione del presidente permanente effettivo. In questo caso il voto sarà segreto e avverrà in contemporanea per entrambe pe camere. I parlamentari riceveranno una scheda di voto e la compilerà solo nella cabina.
Alla Camera, per essere eletto, il presidente dovrà ricevere la maggioranza dei due terzi dei componenti e, in seconda votazione, basteranno i due terzi dei votanti. Dopo il terzo scrutinio sarà sufficiente la maggioranza assoluta.
Al senato le cose sono più semplici e veloci, perché sarà sufficiente ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Qualora non venisse raggiunto il quorum dopo due votazioni, si procederà al ballottaggio tra i due candidati che hanno preso più voti.
Si passa poi alla elezione dei capigruppo in entrambe le camere, ma solo per i partiti che hanno almeno 20 deputati. Gli altri apparterranno al Gruppo Misto.
 
Solo a quel punto il Presidente della Repubblica potrà avviare le consultazioni per la nomina del nuovo presidente del Consiglio. E le comincerà proprio ascoltando i presidenti di Camera e Senato.
Poi riceverà le delegazioni di ogni singolo partito e, alla fine, convocherà al Colle il premier indicato dalla maggioranza per conferirgli l’incarico di formare il nuovo governo. In questo caso, verosimilmente, Giorgia Meloni.
Il premier incaricato, solitamente, accetta con riserva e avvia a sua volta le consultazioni con gli esponenti dei partiti. Alla fine, l’incaricato torna al Quirinale per confermare (o negare) l’accettazione del nuovo incarico.

Se accetta, come è probabile vista la solidità numerica della maggioranza, il premier incaricato presenta al Capo dello Stato l’elenco dei ministri da lui scelti. E il Capo dello Stato li nominerà uno per uno con decreto.
A quel punto il Presidente nominato si presenterà a Palazzo Chigi a rilevare l’incarico dal Presidente uscente, con la classica cerimonia della campanella.
Una volta completata la squadra, il Governo si presenta alle Camere dove illustra il programma e chiede la fiducia.
Se, come probabile, la ottiene, il governo sarà nei pieni poteri e potrà governare.
Secondo i calcoli fatti dagli esperti, quel giorno dovrebbe essere il 30 ottobre 2022.

GdM

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