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Governo, conclusa la prima giornata di consultazioni

Venerdì la conclusione con il probabile incarico a Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia

Desideriamo precisare che la Costituzione non prevede le consultazioni del Presidente della Repubblica, limitandosi a dire che il Presidente affida l’incarico.
In effetti, la necessità di consultare i vari esponenti delle istituzioni parlamentari e dei partiti politici è nata quando le elezioni hanno portato una compagine parlamentare molto variegata, dove bisognava fare la conta prima di capire di chi fosse la maggioranza.
La legislatura precedente, inoltre, ha visto addirittura tre maggioranze diverse, Grillini prima con la destra e poi con la sinistra e infine Draghi con quasi tutti i partiti.
 
Stavolta, visti i risultati delle elezioni, il presidente Mattarella avrebbe potuto fare a meno di avviare le consultazioni, facendo guadagnare al governo del Paese un paio di giorni.
Ma ormai è diventata una prassi consolidata e, a non farle, avrebbe certamente scontentato i partiti di opposizione.
Partendo dal partito più piccolo, oggi Mattarella ha sentito (oltre ai presidenti di Camera e Senato) gli esponenti delle minoranze.
Domani dedicherà la mattinata alla coalizione di maggioranza e, al termine, è probabile che già nel pomeriggio affidi l’incarico a Giorgia Meloni.
Altra prassi non prevista dalla Costituzione è che il Presidente incaricato si riservi di accettare. Stavolta è probabile che Meloni accetti e basta.
 
Delle dichiarazioni di oggi, merita segnalare i partiti delle autonomie, in particolare del Trentino Alto Adige, dove la portavoce di SVP-Patt, Campobase e Sud Chiama Nord ha espresso la preoccupazione che il partito che assumerà il governo del Paese sia sovranista e che più volte ha dimostrato di non sopportare i «diversi». Si augura che cambi l'atteggiamento del passato, ma intanto voterà contro la fiducia.
PD e M5S hanno condannato le dichiarazioni di Berlusconi sulla guerra Russo-ucraina ed espresso il desiderio che agli Esteri non vada Taiani.
Inoltre, i 5 Stelle si opporranno sia alla modifica del Reddito di cittadinanza che all’invio di altre armi all’Ucraina.
Calenda ha annunciato opposizione durissima.

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