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Fibrillazioni per le dichiarazioni della Meloni sulle Autonomie

Il consigliere ladino Luca Guglielmi: «Ha parlato solo di Bolzano» – Fedriga: «Chiedere il ripristino delle competenze» – Fugatti: «Meloni è garante delle autonomie»

Ha generato mille timori quella parte dell’intervento della Presidente del Consiglio Meloni che ha parlato della sola Provincia autonoma di Bolzano, facendo temere che le altre autonomie non abbiano senso di esistere.
In realtà, ha parlato solo della «Quietanza liberatoria», l’accordo sottoscritto nel 1992 tra Italia e Austria a favore dell’Alto Adige - sotto l’egida delle Nazioni Unite - che sancisce l’attuazione delle misure a favore delle popolazioni dell’Alto Adige.
Infatti, ecco cosa ha detto esattamente Giorgia Meloni:
«Per la provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel ’92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria Onu.»
Quell’accordo riguardava dunque solo i rapporti tra Austria e Italia sull’Alto Adige, perché la Repubblica d’Austria non ha alcun rapporto con le altre autonomie.
Ecco perché ha parlato solo della Provincia di Bolzano.
 
Parole che sono state apprezzate dal presidente Arno Kompatscher che ha annunciato il voto di astensione del suo partito, l’Svp, nei confronti del nuovo governo, mentre alle consultazioni con Mattarella avevano dichiarato di non concedere la fiducia.
«L’astensione – ha precisato Kompatscher– è dovuta al fatto che c’è stata una netta apertura, con una dichiarazione molto forte, indicando gli standard del 1992 che era la nostra richiesta, altrimenti il voto sarebbe stato contrario.»
 
Parole che invece hanno spaventato gli altri esponenti delle autonomie, come se alla Meloni non importasse niente di loro.
Il vicepresidente ladino del Consiglio Regionale Luca Guglielmi ha inviato la nota alla stampa sul discorso di fiducia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
«Con tutta probabilità si è trattato di una svista, legata anche all’emozione del momento, ma non posso, da rappresentante ladino, non sottolineare come la presidente Meloni nel parlare dell’Autonomia abbia citato nel suo discorso soltanto la Provincia di Bolzano, omettendo la controparte trentina, la Specialità d'Autonomia è infatti caratteristica esclusiva della nostra Regione.
«Un tema delicato, di grande attualità, in questi giorni in cui la Regione celebra i 50 anni dall’entrata in vigore del Secondo statuto di Autonomia.
«Senza dimenticare che è sulle minoranze linguistiche trentine e bolzanine che trova le fondamenta la nostra Autonomia.»
 
Il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, ha fatto sapere alla stampa di aver chiesto al nuovo Governo di ripristinare le competenze delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome di Bolzano e Trento.
La richiesta è contenuta in un documento nel quale vi è un elenco di istanze e proposte che la Conferenza delle regioni ha presentato il 24 ottobre al Governo guidato da Giorgia Meloni.
 
Il presidente Fugatti è più sereno: «Meloni garante di tutte le autonomie. E con Calderoli siamo già al lavoro».
«Tutte le Regioni e Province a statuto speciale vanno difese, – ha precisato Fugatti. – Faccio mie le parole del premier Giorgia Meloni che in sede di replica oggi a Roma ha precisato un punto del suo precedente discorso e la ringraziamo per aver voluto togliere qualsiasi ombra di dubbio. Mi sembra dunque che non ci sia assolutamente spazio per alimentare polemiche.»
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, che in queste ore si trova a Roma, ha aggiunto che «Assieme all’onorevole Cattoi abbiamo sentito il nuovo ministro agli affari regionali, Roberto Calderoli.
«Quest’ultimo si era subito confrontato con la presidente del Consiglio dei ministri, chiarendo l’equivoco, come poi è stato confermato in aula.»
 
Secondo noi, non c’era bisogno di confermarlo.

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