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Quel vizietto duro a morire… l’Autonomia non è un’opinione

La gaffe del ministro Luca Ciriani: «Le autonomie vanno benissimo, purché non decidano da sole cosa fare»

Dopo aver lodato le autonomie e in particolare quelle del Trentino e dell’Alto Adige, che cita spesso quando si parla di «autonomie differenziate», il ministro Luca Ciriani ha precisato che «le candidature vengono decise nei tavoli romani».
È chiaro che si riferiva a Francesca Gerosa, che è stata candidata da Fratelli d’Italia alla presidenza della Provincia autonoma di Trento, in alternativa a Maurizio Fugatti, presidente uscente.
Ovviamente Fugatti si è affrettato ad affermare che le «candidature locali vanno decise sui tavoli locali».
Poi Fugatti ha chiuso l’argomento da signore per non rovinare l’atmosfera del Festival dell’Economia: «Al Festival si parla di economia e non di politica».
 
Il concetto di Fugatti non fa una piega, l’Autonomia non è un’opinione: o c’è o non c’è.
Insomma, è una vera e propria gaffe concettuale quella del ministro che loda le autonomie… purché non decidano da sole cosa fare. Un ossimoro? No, proprio una gaffe.
Intendiamoci, Fugatti può essere sostituito dalla Gerosa, a patto che venga deciso qui a Trento.
Sarebbe comunque una soluzione irrazionale, primo perché un presidente uscente ha diritto di ricandidare alla seconda legislatura, secondo perché i Trentini hanno diritto di vedere compiuta l’opera del proprio presidente. Cinque anni non bastano, ce ne vogliono 10 per completare un progetto.
 
Cinque anni fa il PD decise di non ricandidare Ugo Rossi alla presidenza. Rossi aveva fatto un ottimo lavoro, ma la decisione fu presa dal PD a maggioranza su ispirazione di Donata Borgo Novo Re, che Rossi aveva sostituito all’assessorato della Salute.
Anche in quel caso Rossi aveva diritto di ricandidare alla presidenza e i Trentini avevano il diritto di scegliere di votare per lui o meno.
Conti alla mano, separati non poteva farcela né lil PD né il PATT. E così hanno consegnato il Trentino alla Lega di Fugatti.
La politica - tolte le variabili impazzite – è una scienza esatta. Continuiamo a ricordarlo.
Adesso si rischia di vedere Fratelli d’Italia che consegna il Trentino al Centrosinistra.
 
Ripetiamo che al nostro giornale non importa che vinca il centrodestra o il centrosinistra, ma non restiamo indifferenti di fronte a scelte che escludono i trentini dalle decisioni.

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Roberto Gottardi 29/05/2023
Comunque già nella precedente campagna si era detto che per il Trentino alcune cose si decidevano a Trento altre a Milano.
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