Home | Interno | Politica | Elezioni del 22 ottobre – Intervista a Paolo Farinati

Elezioni del 22 ottobre – Intervista a Paolo Farinati

Candidato per «Azione», è favorevole al termovalorizzatore, alla circonvallazione di Rovereto e alla conclusione della Valdastico

image

>
Paolo Farinati nasce a Rovereto il 17 gennaio 1959, dove risiede tuttora. È sposato e ha un figlio di 19 anni che frequenta la Facoltà di Ingegneria presso l’Università di Trento.
Ha ottenuto il Diploma di Maturità scientifica al Liceo Antonio Rosmini di Rovereto dopo il quale ha frequentato la Facoltà di Economia Politica sempre presso l’Università di Trento.
Dal 1983 al 1989 è stato Responsabile Marketing presso un’azienda video-editrice italiana, mentre dal 1990 al 2021 è Consulente Finanziario presso una delle principali banche italiane.
Parallelamente dal 1990 al 2001 è designato membro del Consiglio di Amministrazione di ASM di Rovereto S.p.A. prima e poi anche di Trentino Servizi S.p.A., avendo la fiducia di ben quattro Sindaci della Città della Quercia.
Dal 2005 al 2010 il Sindaco Guglielmo Valduga lo nomina Assessore alle Finanze, alle Attività Economiche e alle Società Partecipate del Comune di Rovereto.
Dal 14 marzo 2023 è iscritto all’Ordine dei Pubblicisti e dei Giornalisti del Trentino Alto Adige.
Paolo Farinati è un collaboratore del nostro quotidiano online L’Adigetto.it.
Per coerenza con la scelta del nostro giornale di non schierarsi politicamente, le collaborazioni di Paolo Farinati vengono sospese fino a dopo le elezioni.
 
Dottor Farinati, Lei è stato Assessore alle Finanze, alle Attività Economiche e alle Società Partecipate del Comune di Rovereto dal 2005 al 2010 avendo ottenuto tali importanti deleghe dall’allora Sindaco Guglielmo Valduga.
Poi ha lasciato la politica comunale con l’elezione nel 2010 del Sindaco Andrea Miorandi e anche successivamente con le due elezioni a Sindaco di Francesco Valduga nel 2015 e nel 2020.
Adesso ha deciso di candidare nel centrosinistra che sostiene proprio Francesco Valduga come Presidente della Provincia Autonoma di Trento. Ci può spiegare cosa è cambiato?
«Per me in termini valoriali non è cambiato alcunché. Le ricordo che l’esperienza amministrativa vissuta con il Sindaco Guglielmo Valduga fu la sola veramente civica, che unì saldamente molte persone di un’area di un centro-sinistra moderato.
«Nacque proprio da un nostro incontro, innanzi ad una fase politica roveretana molto litigiosa e di poca prospettiva. L’intenzione era quella di dar vita ad una parentesi civica fattiva per la città, col secondo fine di concedere cinque anni ai partiti per ricostituirsi in maniera più consona alle attese della cittadinanza.
«Fu un’esperienza per me molto importante e formativa. Nei cinque anni facemmo ben 184 milioni di euro di concreti investimenti, tra cui due asili nido, due scuole elementari, la scuola media Negrelli, e poi ricostruimmo Casa Depero, fu riaperto il cantiere del Teatro Zandonai che era chiuso da due anni, sanammo tre importanti ponti della città, rifacemmo la pavimentazione e l’arredo di Corso Rosmini e di Corso Bettini, asfaltammo oltre 80 chilometri di strade cittadine e tanti altri significativi interventi.
«Aggiungo che gestimmo al meglio la chiusura della storica Manifattura Tabacchi, ponendo le basi dell’attuale incubatore green di Manifattura Domani, e votammo come primo Socio l’unione tra Dolomiti Energia e Tecnofin Strutture, da cui la strategica gestione delle centrali idroelettriche site in Trentino.
«Alle elezioni comunali del 2010 decidemmo di riproporre la stessa esperienza, certamente fu un errore. Io, comunque fui eletto Consigliere di minoranza, da cui mi dimisi per motivi strettamente personali nell’ottobre 2011.
«La passione per la politica, quella in particolare rivolta alla mia Rovereto, mi ha sempre appassionato, ma in questi ultimi 12 anni ho preferito ritirarmi, avendo comunque sempre un occhio su quanto succedeva o non succedeva in città, in Vallagarina e in Trentino.»
 
Lei candida per «Azione». Quali sono le ragioni della scelta?
«Lo faccio con grande soddisfazione, onore, piacere e serenità, mi creda. Con assoluta modestia desidero mettere a disposizione la mia esperienza, vissuta a Rovereto e in Trentino durante il mio percorso politico, amministrativo e professionale.
«Sono iscritto al Partito Socialista Italiano sin dai tempi del liceo nel 1977, nel solco della storia e dei valori di mio padre Aldo, storico sindacalista del Trentino.
«Affermo qui con assoluta convinzione di aver trovato in AZIONE la seria sintesi per una politica visionaria il giusto, laica, popolare, rispettosa, propositiva e necessariamente fattiva e concreta. Ovvero l’essenza della Politica vera, quella che parla e ascolta la nostra gente guardandola negli occhi e che sa dare risposte.
«Sono più che certo che la lista di AZIONE otterrà il 22 ottobre anche in Trentino un buon consenso, sarà una delle componenti principali dell’Alleanza Democratica e Autonomista. Certamente tra le più attive e propositive a sostegno del Candidato a Presidente della Provincia di Trento Francesco Valduga.
«A 64 anni ho il grande piacere di mettere la mia conoscenza a completa disposizione della comunità trentina e in particolare dei giovani.»
 
Lei ha aderito all’iniziativa di «Azione» portando avanti un problema che le sta a cuore: lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Vuole illustrare il suo disegno?
«Certamente. È un tema che AZIONE in questi mesi ha affrontato con estremo senso di responsabilità, avendo avuto modo di studiare e di verificare de visu più soluzioni che la tecnologia oggi ci mette a disposizione.
«È vergognoso che il Trentino nel 2023 non abbia ancora chiuso il Ciclo Integrale dei Rifiuti Solidi Urbani, come da oltre vent’anni l’Unione Europea ci ha indicato. In particolare, non abbia deciso come trattare le 70/80 mila tonnellate di rifiuto residuo prodotto ogni anno nella nostra Provincia e che non possono più da anni essere messe sottoterra. Basta discariche(!).
«Due sono le scelte che AZIONE propone concretamente nel suo programma: termovalorizzatore, con produzione combinata di energia elettrica, acqua calda per una possibile rete di teleriscaldamento e vapore utile per le industrie. Ovvero, gassificatore, con conseguente produzione anche di idrogeno, sempre più considerato quale utile carburante per una mobilità (camion, automobili, moto, biciclette) realmente sostenibile. La nostra Autonomia Speciale si misura anche qui(!).»
 
Lei ha un buon seguito a Rovereto. Tre domande precise sulla Città della Quercia.
La Città è tuttora attraversata dalla Strada Statale del Brennero. Nessuno ha mai provato a pensare a una soluzione. Lei si batterà per questo?
«Sicuramente. È un tema che già nel 2008 con il Sindaco Guglielmo Valduga affrontammo, arrivando a proporre ai Sindaci della Vallagarina prima e poi all’allora Presidente della PAT Lorezno Dellai e al suo Assessore ai Lavori Pubblici Silvano Grisenti una soluzione, che fu condivisa e che da allora è disegnata nel PUP Piano Urbanistico Provinciale.
«Parte dall’ultima galleria dei Murazzi, da lì corre parallela ad ovest della ferrovia fino alla rotonda della Stadio Quercia, da qui si allarga verso nord del quartiere di San Giorgio, supera l’Adige, sfrutta un tratto di A22, che verrebbe coperto riunendo Isera con Cornalè, e poi a sud di Isera con un ponte sempre sull’Adige si innesta nella rotonda della Favorita.
«La A22 in quei poco più di due chilometri in destra Adige andrebbe in galleria. Il tutto con evidenti benefici ambientali da non sottovalutare.
«Aggiungo la ciliegina finale: l’intera opera potrebbe essere finanziata dalla A22, come confermatomi in più occasioni dall’Amministratore Delegato della stessa Autobrennero dr. Diego Cattoni, stanti i Patti Parasociali e i possibili programmi d’investimento della stessa A22 da farsi sui territori da essa percorsi.»
 
Seconda domanda. È favorevole al completamento della Valdastico? E, eventualmente, dove vedrebbe lo sbocco in Vallagarina?
«Sono sempre stato favorevole al completamento verso il nostro Trentino della A33 o Valdastico o Pi.Ru.Bi., e motivo la mia convinzione con una semplice riflessione. La nostra Provincia confina da sempre con le due principali locomotive dell’economia italiana che si chiamano Lombardia e Veneto, con le cui comunità, peraltro, il Trentino e, in particolare la Vallagarina, con le proprie aziende pubbliche e private hanno sempre costruito importanti accordi, con importanti reciproci benefici.
«Le vie di comunicazione che uniscono più comunità sono sempre state, ce lo hanno insegnato gli antichi Romani, e lo saranno ancora in futuro strumenti di sviluppo, di benessere e di pace. Il trasporto su gomma sarà sempre fondamentale per la nostra economia e la nostra società. La tecnologia ci sta via via fornendo mezzi di mobilità sempre meno legati ai carburanti fossili e, qui, l’accelerazione sarà molte forte a tutela dell’ambiente e della nostra salute.
«Collegare, quindi, in maniera sostenibile il Trentino al Veneto, ma anche al Nord-Est e alle Nazioni del sud-est europeo, con tempi di percorrenza assai più ridotti non potrà che favorire anche le nostre imprese. Se poi consideriamo che parecchi chilometri della futuribile A33 saranno in galleria, non potrà che portare significativi vantaggi anche ambientali.
«Stanti le importantissime e fragili sorgenti che Rovereto e la Vallagarina hanno sotto il Pasubio, ritengo che l’uscita migliore in Trentino possa essere quella in Val d’Adige a sud di Trento, con passaggio finale in galleria sotto la Vigolana.
«È questione sempre di visione, di lungimiranza e di determinazione nel decidere per il bene della nostra intera comunità trentina.»
 
Terza domanda. Tra un po’ sarà pronta la variante che consentirà ai turisti di raggiungere l’Alto Garda evitando Nago. Ma lei sostiene anche il progetto della ferrovia Rovereto-Riva? Una volta c’era e in un percorso che costeggiava la statale. Adesso sarebbe in galleria. È favorevole al progetto?
«L’accesso da nord al lago di Garda è certamente strategico per il Trentino. Certamente il bypassare l’imbuto di Nago costituisce certamente una decisione e un’opera indispensabili. Mi rimangono, però, parecchi dubbi su come sarà gestito e dirottato il traffico quando la gran mole di turisti arriveranno giù nella Busa tra Arco, Torbole e Riva del Garda.
«E qui il ripristino della ferrovia tra la Vallagarina e il Garda potrebbe in un futuro un po’ più lontano costituire una soluzione interessante e turisticamente attrattiva. In una logica più complessiva di delizia delle straordinarie bellezze che il lago di Garda offre ogni anno a milioni di turisti, non sottovaluterei una futura realizzazione di una galleria sotto il monte Baldo tra Avio e Malcesine. Potrebbe smaltire molto traffico e far così godere ancor meglio questo nostro immenso patrimonio lacustre.»
 
Per concludere, vuole lasciare un messaggio agli elettori per convincerli a votare per Lei?
Innanzitutto, mi preme dire alle trentine e ai trentini di andare a votare domenica 22 ottobre. Il voto è un Diritto costituzionale che è alla base della nostra Democrazia e della nostra Libertà.
Un Diritto conquistato con grandi sacrifici e molti morti di e tra coloro che ci hanno preceduti, non dimentichiamolo mai. Quindi, votate, andate a votare! Liberamente, e per chi più vi dà fiducia.
Io, Paolo Farinati, non posso che indicarvi di votare Azione e tra i candidati di questa lista, magari, anche la mia persona, che con questa intervista avete potuto conoscere di più. Grazie.»

Guido de Mozzi – g.demozzi@ladigetto.it

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande