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Ieri a Trento l'evento di NOS

Ieri a Trento l’evento della piattaforma politica di Alessandro Tommasi che punta a rilanciare la fiducia nell’area dei liberal-democratici in vista delle elezioni Europee

Ieri, 6 dicembre, si è tenuta a Trento un partecipato incontro tra giovani e giovanissimi nella cornice dei dialoghi di NOS, la nuova piattaforma politica per il dialogo, gli incontri, lo scambio di idee «per una società a prova di futuro» in vista delle prossime elezioni europee ideata da Alessandro Tommasi, già co-fondatore della startup d’informazione da 2 milioni di follower Will Media.
NOS sta organizzando in tutta Italia dei momenti di confronto e di dialogo, nell’ottica di una creazione di una vera e propria grande campagna di ascolto nazionale.
Obiettivo prefissato: quello di rafforzare l’area del liberal-democratici del nostro Paese in vista delle prossime elezioni europee del 2024.
 
La piattaforma ha rilanciato una nuova agenda tematica, con una pagina che ha già raccolto oltre 11 mila follower in meno di 8 settimane, dove i contenuti e il dibattito politico vengono affrontati con contenuti e messaggi semplici e diretti.
Nel dialogo con i giovani di Trento, numerosi sono stati gli spunti emersi dal dibattito. Una bella premessa: molti dei presenti nonostante l’età hanno dichiarato di essere già attivi politicamente, seppur non essendo impegnati in un partito fanno politica grazie alle attività di associazioni di volontariato locale e rappresentanza studentesca.
 
«C’è una buona notizia: quando vado in giro per l’Italia prima con Will ora con NOS, incontro decine e decine di giovani ad ogni evento, che parlano di cosa tiene loro svegli la notte e lo fanno senza mai dire il nome di un politico. non guardano i leader ma i temi. C’è fervore, c’è interesse ma c’è anche voglia e bisogno di andare oltre i vecchi schemi di proposizione» ha dichiarato Alessandro Tommasi, proseguendo «E c’è un’altra buona notizia: il mio focus è costruire NOS come una macchina che mi deve sopravvivere. Una macchina nella quale io mi impegnerò da qui a giugno con ogni mia forza. Ho rinunciato a stipendio, a bonus, alla tranquillità per mettermi in gioco in un terreno molto ostile ma poi, dopo giugno, dopo le elezioni europee, io non farò il leader. Oggi sono l’animatore iniziale, ma non sono l’uomo giusto per ogni stagione. Il nostro modello di leadership è di missione».
 

 
Come vedono il futuro i giovani trentini?
Anche a Trento, ieri, il dialogo è iniziato con la semplice domanda sul cosa non ci fa chiudere gli occhi la sera, e il debito pubblico è risultata una delle più ricalcate risposte. Altri temi di particolare interesse sono stati pensioni e il rischio del collasso del sistema sanitario. È molto forte anche il timore tra i partecipanti della disattenzione verso il declino demografico, argomento, secondo il pubblico, spesso trattato in maniera approssimativa senza presentare proposte concrete o soluzioni efficaci.
C’è però un elemento di forte fiducia che fa ben sperare nelle nuove generazioni che ieri hanno animatamente preso parte al dibattito: sono tutti convinti che le soluzioni, collaborando insieme, si possano trovare. Con la partecipazione di tutti, senza pregiudizi o conflitti generazionali, è possibile concretamente risolvere anche le grandi questioni e migliorare il nostro sistema paese.

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