Risposta di Dellai e Rossi alla lettera aperta di Divina
«Trattative col governo: attenzione alle proposte che si lanciano»
Questa la risposta del presidente Dellai e dell'assessore Rossi alla lettera aperta inviata alle redazioni dal senatore Sergio Divina (Lega Nord).
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Nessuno si è mai espresso sotto forma di piagnisteo nei confronti del Governo nazionale. Al contrario: secondo le tradizioni e i costumi trentini, abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento rigoroso, serio e di dignità.
La prova di queste affermazioni sta nel fatto che tutti gli indicatori finanziari dimostrano come entrambe le due Province autonome siano assolutamente impegnate sotto il profilo della responsabilità nei confronti del Paese, come del resto aveva ispirato la stessa sottoscrizione dell’Accordo di Milano.
Il governo provinciale ribadisce che questo stesso atteggiamento contraddistinguerà anche l’imminente trattativa con il Governo Monti.
Entrando nel merito della proposta, ogni idea sollevata per affrontare il difficile passaggio che abbiamo di fronte è la benvenuta.
Tuttavia, nel formulare idee e proposte occorre prestare grande attenzione per non finire su strade estremamente pericolose.
Se si tratta di rivendicare più poteri e più funzioni (ivi comprese quelle in campo fiscale) a fronte di maggiori responsabilità finanziarie verso lo Stato, si sfonda una porta aperta.
E’ questa, infatti, la linea che le due Province hanno seguito fin dai primi anni ’90 e che ha trovato ulteriore sviluppo con l’Accordo di Milano del 2009.
Se però si propone che le due Province assumano su di loro una quota del debito pubblico nazionale (che potrebbe andare dai 15 ai 20 miliardi di euro) si rischia di mettersi su una prospettiva irragionevole e insostenibile.
Irragionevole, perché nessun Governo nazionale in tutta Europa si pone l’obiettivo di ridurre il proprio debito pubblico oltre gli obiettivi di Maastricht e ragiona semmai in termini di riduzione dell’incidenza del debito rispetto al PIL.
E in ogni caso questo obiettivo è perseguito attraverso l’impulso alla crescita o attraverso iniziative di tipo straordinario, non certo attraverso la dinamica ordinaria della finanza pubblica.
Ma si tratterebbe anche, così come formulata dal sen. Divina, di una soluzione non sostenibile poiché, con tutta evidenza, nessuna istituzione finanziaria sottoscriverebbe emissioni per tale cifra da parte di Enti dotati di un bilancio che si aggira sui 5 miliardi, non dotati oltretutto - diversamente dagli Stati - di piena sovranità fiscale.
Le due Province stanno elaborando le proprie proposte per il Governo e saranno prersentate, in ogni caso, ispirate a principi di responsabilità, di rafforzamento dell’autonomia, di respiro strutturale di lungo periodo.
Non dubitiamo - concludono Dellai e Rossi - che tutta la delegazione parlamentare regionale, compreso il sen. Divina, vorranno confrontarsi e collaborare con le istituzioni autonomistiche per sostenere il difficile percorso in sede nazionale.
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