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Opere pubbliche in Trentino: la crisi non frena gli investimenti

La riduzione delle disponibilità fa solo affinare i programmi e dare nuove priorità

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Anche il vicepresidente della Provincia Alberto Pacher ha presentato alla stampa il programma di fine legislatura, alla luce di quanto deciso nella giunta di Lagolo.
Pacher è anche assessore all'ambiente, ai trasporti e ai lavori pubblici, per cui gestisce settori strategici e di dimensioni tali da risentire maggiormente della riduzione delle disponibilità della Provincia, in quanto appartenenti alle cosiddette spese in conto capitale.
Tale minore disponibilità si aggira sul 5% dello scorso anno.
Ma, poiché la maggior parte degli investimenti sono spalmati su più anni e taluni sono ancora solo in fase di progettazione, gli aggiustamenti di bilancio fatti da Pacher sono stati praticamente contenuti sulla base di migliori programmazioni.
 
«Le azioni che stiamo sviluppando – ha detto l’assessore Pacher – vanno innanzitutto nella direzione di una maggiore assunzione di responsabilità da parte di enti e comunità locali, in particolare con la sottoscrizione di accordi di programma con le Comunità di valle, un processo che dovrà concludersi entro il 2013. Nel settore ambientale ciò è di fondamentale importanza; pensiamo ad esempio alle reti delle riserve ambientali, che nascono per volontà dei territori, ribaltando completamente la prospettiva precedente, in cui era la Provincia ad individuare le aree protette. A queste cose ci deve credere in primo luogo la gente, le comunità coinvolte. Questo significa un'Autonomia diffusa, pervasiva, più responsabile, che coinvolge l'intero tessuto istituzionale e sociale.»
 
Un'Autonomia, però, che è anche «espansiva», che è pronta cioè a gestire direttamente nuove funzioni e nuovi strumenti fondamentali per lo sviluppo ad un tempo economico e sociale del territorio.
«Ne è un esempio la linea ferroviaria della Valsugana - ha sottolineato ancora Pacher - che gestiremo in prima persona, dando risposte concrete ad un bisogno, quello di mobilità, che è in forte crescita anche in Trentino.»
Ne parliamo in dettaglio in altro articolo (vedi). 
  
Ma le risposte sono anche altre: ad esempio, i sistemi della mobilità alternativa, che si arricchiscono di una rete della ciclabilità opportunamente «rafforzata» da un bike-sharing diffuso su tutta la provincia, e in prospettiva di una rete di distributori elettrici, a metano e anche a idrogeno per incentivare la mobilità alimentata da fonti rinnovabili, fino a soluzioni che fanno perno sulle tecnologie informatiche (valorizzando quindi i grandi investimenti che il Trentino sta facendo sul versante della connettività), come il telelavoro, un'alternativa interessante e «sostenibile» per molte persone rispetto allo spostamento giornaliero da e per il luogo di lavoro.»
 
«Tutto questo – ha detto ancora l'assessore – si riflette nelle scelte di sistema, quelle che offrono la cornice all'interno della quale operare. Pensiamo a Passo, il Patto per lo sviluppo sostenibile del Trentino, che individua, da cui al 2020, tutta una serie di obiettivi specifici e li articola in azioni concrete, i cui esiti andranno attentamente monitorati, e che vorremmo aperto alla sottoscrizione di tutti gli attori territoriali, compresi anche i singoli cittadini. Pensiamo anche al nuovo disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche, di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti e sulla valutazione di impatto ambientale, di fatto il Codice unico dell'ambiente per il Trentino, uno strumento omogeneo ed esaustivo, più razionale e quindi anche più utile e più leggibile rispetto alle tante fonti oggi presenti in questo settore, a disposizione di tutti i soggetti interessati, amministrazioni pubbliche operatori economici e quant'altro, che si raccorda con le normative europee e nazionali, e nel quale entrerà ad esempio anche la nuova legge sull'amianto.»
 
Molta insomma la «carne al fuoco», in settori strategici anche per lo sviluppo della piattaforma produttiva del Trentino – pensiamo alla partita della «green economy» – e che al tempo stesso investono direttamente le problematiche connesse alla riforma istituzionale, in particolare le Comunità di valle, nel quadro di un più generale disegno che punta ad una partecipazione sempre più forte di singoli cittadini e soggetti collettivi all'assunzione delle decisioni e alla loro realizzazione.
 

Nella foto qui sopra, l'ing. De Col, il dirigente generale cui fanno capo anche i lavori Pubblici.
 
 Questi i principali temi trattati dall'ass. Pacher nel corso della conferenza stampa
- gli accordi di programma con le Comunità di valle;
- Passo-Patto per lo sviluppo sostenibile del Trentino 2010-2020;
- il disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche, di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti e valutazione di impatto ambientale;
- la mobilità sostenibile.
 
 Accordi di programma con le Comunità di valle
Strumento istituito nel maggio 2011, consente l'attivazione del Fondo per lo sviluppo sostenibile, per la realizzazione di progetti sul territorio valorizzando il ruolo delle Comunità quali attori ottimali per il coordinamento delle iniziative intercomunali in questo settore.
Le sperimentazioni già avviate in valle dei Laghi, val di Sole e Valsugana e Tesino hanno prodotto risultati importanti.
Solo per citarne alcuni: la sperimentazione dei filtri antiparticolato e delle fonti energetiche rinnovabili (biomassa, geotermico) in valle di Sole, il progetto Ecoparco dei laghi e la progettazione condivisa di un nuovo biodigestore in valle dei Laghi, nuovi progetti di mobilità sostenibile e per la raccolta differenziata di alcuni tipi particolari di rifiuti in Valsugana.
L'obiettivo ora è di attivare entro il 2013 accordi di programma con tutte le Comunità di Valle.
 
 Passo - Patto per lo sviluppo sostenibile del Trentino
Il Patto per lo Sviluppo Sostenibile «2010-2020 e oltre» intende fornire indicazioni e impegni su strategie sostenibili di lungo periodo, aperte alla partecipazione di tutti gli attori territoriali.
Esso offre un quadro strategico complessivo che trova i suoi punti di forza nella condivisione dei contenuti e nel sistema di valutazione della sua efficacia nel tempo.
Cinque le strategie di fondo: sostenibilità dell'appartenenza e della responsabilità; biodiversità, ecosistemi, paesaggi; sostenibilità nel produrre e nel consumare; innovazione sociale (democrazie, informazione, partecipazione); energia, trasporti e clima.
Esse si traducono a loro volta in 24 obiettivi e 108 azioni concrete, che saranno valutate alla luce di 22 indicatori.
A breve sarà attivo anche in blog che consentirà ad ogni cittadino di esprimersi sul Patto e di arricchirlo con le sue osservazioni.
 
Disegno di legge in materia di gestione delle risorse idriche, di tutela dell'ambiente dagli inquinamenti e valutazione di impatto ambientale.
Il nuovo disegno di legge, una volta approvato, diventerà il nuovo testo unico in materia ambientale.
 
Esso raccoglie e razionalizza la normativa vigente, l'aggiorna, la semplifica e «fa pulizia» di ciò che è ridondante o superfluo, proponendosi di diventare uno strumento di più facile leggibilità e interpretazione da parte dei diversi soggetti istituzionali, economici e sociali.
Gli obiettivi di fondo sono la tutela della salute umana, la salvaguardia e il miglioramento della qualità ambientale, la promozione di politiche improntate alla sostenibilità e di azioni specifiche di educazione e formazione ambientale, lo sviluppo della partecipazione dei cittadini, singoli o associati, nella formazione dei piani e nel controllo degli interventi conseguenti.
 
 La mobilità sostenibile
Nel settore della mobilità sostenibile le linee strategiche riguardano il bike-sharing, la mobilità elettrica e l'intermodalità.
La sfida è quella di garantire, a fronte di una crescita della mobilità in Trentino come in tutto l'arco alpino, il diritto alla mobilità associato alla sostenibilità dei trasporti in termini di tutela dell’ambiente.
Fra gli obiettivi 2012-2013 una crescita dell'intermodalità (treno, bici, autobus, auto) e della mobilità alimentata da fonti rinnovabili (distributori elettrici, a metano e biocarburanti, in futuro ad idrogeno), lo sviluppo della rete ferroviaria, sia per il trasporto merci che dei passeggeri, la creazione di un sistema di bike-sharing provinciale.
 
Nel corso della conferenza stampa sono state esposte infine anche le linee generali del quarto aggiornamento del Piano di risanamento delle acque pubbliche, necessario al fine di aderire ai nuovi orientamenti dell'Unione europea e dare risposte ancora più efficaci alle esigenze del  Trentino.
Fra le previsioni, la riorganizzazione del territorio in 91 agglomerati - conformemente all'orientamento della Ue - e l'estensione del sistema di depurazione biologica a 213 comuni su 217.

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