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Un pomeriggio passato in Consiglio Provinciale

Approvato il testo unificato in materia di indennizzo per danni da animali selvatici

 Approvate all’unanimità le modifiche «tecniche» del regolamento del Consiglio.
Modifiche del regolamento interno, questo il punto all’ordine del giorno del Consiglio provinciale trattato in apertura dei lavori del pomeriggio.
Alcune espressioni di perplessità hanno preceduto la votazione e l’approvazione all’unanimità delle modifiche, definite «marginali e non di sostanza».
 
Il Presidente Dorigatti ha ribadito che si tratta di questioni elaborate all’interno di un gruppo di lavoro presieduto dal consigliere Pino Morandini composto da tre componenti di minoranza e tre di maggioranza: «modifiche sulle quali c’è stata una sostanziale convergenza fin da subito» ha precisato.
Le modifiche sono frutto dunque di un impegno trasversale e condiviso e riguardano alcuni aspetti tecnici e di procedura, tra i quali l’abolizione della lettura del verbale in apertura di lavori e tempi certi per le interrogazioni a risposta immediata (2 minuti per l’illustrazione, 3 per la risposta e 2 per la replica) con un tempo allungato a 150 minuti in totale (contro i 90 previsti dal regolamento in vigore).
 
L’aula aveva dato mandato al gruppo di lavoro di elaborare alcune misure di modifica del regolamento, ma la procedura adottata dal Presidente, a parere del consigliere Pino Morandini, non è del tutto legittima.
Accanto alle modifiche approdate oggi in aula, infatti, definite «indolori» perché non incidono sulla sostanza dei lavori, quanto sullo snellimento degli stessi, ve ne erano altre più sostanziali che non sono nemmeno state prese in considerazione, ha spiegato Morandini.
 
«Nulla questio sulle modifiche che ci troviamo a votare oggi», ha precisato l’esponente del PdL, «se non che sviliscono l’operato compiuto dal gruppo di lavoro, mentre permangono dei nodi politici sostanziali».
Perplessità sono state espresse anche da Sembenotti che si è astenuto sull’articolo 6 (che definisce la nuova procedura per le question time).
 
 Ratifica delibera di Giunta. Nì della Lega, Sì del PdL
Il Consiglio ha quindi ratificato, con l’astensione della Lega nord, una delibera della Giunta che riguarda l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale di diversi articoli in materia di concorso alla finanza pubblica e compartecipazione ai tributi erariali.
L’impugnazione delle norme trova giustificazione, ha spiegato Alberto Pacher, nel particolare assetto autonomistico delle province autonome che attribuisce autonomia, ai sensi degli artt. 75 e 79 80  81 e 82 dello Statuto e relative norme di attuazione, che disciplinano l’attribuzione dell’esercizio delle funzioni in materia di finanza locale e di raccolta dei tributi.
 
Molte impugnative sono condivisibili nel metodo, non sempre nel merito, ha osservato Franca Penasa (Lega nord).
Spesso ci si dimentica, ha aggiunto la consigliera, che la nuova definizione dell’accordo sullo Statuto, alla quale sempre ci si appella in queste impugnative, concede alle province autonome la possibilità di introdurre una diversità di aliquote, nuove esenzioni o eventuali aumenti.
 
Questo dovrebbe essere il grande tema oggi: cogliere la grossa novità prevista dalle norme del federalismo fiscale e ridurre le tasse.
Bene dunque la modalità del ricorso nella difesa della cornice delle potestà legislative previste dallo statuto e si può condividere il merito delle impugnative della Provincia, ha concluso Penasa, peccato però che questi ricorsi non siano ispirati da una completa onestà intellettuale e morale perché mirano troppo spesso alla tutela di interessi specifici e non di quelli più ampi che magari potrebbero riguardare una parte più allargata della popolazione.
 
L’astensione, annunciata da Penasa a nome dell’intero gruppo, è stata ribadita in sede di dichiarazioni di voto dal collega Giuseppe Filippin.
Pino Morandini (PdL) ha condiviso le argomentazioni contenute nel ricorso in materia di violazione delle potestà autonomistiche «a fronte di questo quadro resistere in giudizio è un atto necessario» ha detto.
 
Tuttavia, si sapeva che il tanto decantato accordo di Milano era fragile e non blindava in alcun modo l’autonomia e che le perplessità a suo tempo avanzate dalle minoranze erano molto fondate, ha osservato l’esponente del PdL.
Lo scenario dei ricorsi era dunque prevedibile e di fronte a questo non rimane altro che «la trepida attesa del giudizio della Corte».
Giudizio sul quale Morandini ha espresso forti preoccupazioni.
«Naturalmente noi auspichiamo che la decisione sia a tutela delle nostre prerogative» ha aggiunto «ma mi permetto di esprimere delle perplessità se non altro perché in questo momento è arduo ipotizzare decisioni che potrebbero mettere in seria difficoltà le politiche governative adottate fin qui nella direzione dell’emergenza economica.»
 
Rodolfo Borga (PdL) si è espresso nella direzione del collega e dunque a sostegno del ricorso, a prescindere da considerazioni di carattere politico.
Aldilà del doveroso contributo del Trentino alla difficile congiuntura economica, alcune questioni devono essere salvaguardate: è dunque senz’altro opportuno intervenire ed impugnare a salvaguardia delle nostre prerogative autonomistiche.
 
Una sostanziale convergenza di merito almeno a livello generale, se non sulle singole voci, è senz’altro un buon segnale, ha replicato Alberto Pacher.
C’è dunque unanimità almeno sul «merito dei rapporti di tutela nei confronti dello Stato» ha detto soddisfatto. 
 
 Tutela dall’orso: 25 sì per il testo unificato di Giovanazzi, Bombarda e Masè
Il Consiglio ha approvato il testo unificato di tre disegni di legge, due di natura consiliare (Giovanazzi e Bombarda) ed uno sostenuto da 3600 firme, prima proponente Vanessa Masè.
Il testo è stato trattato nonostante l’assenza giustificata del consigliere Bombarda.
I disegni di legge di Masè e Giovanazzi muovevano da alcune considerazioni e riflessioni sulla realtà esistente con riferimento al crescente disagio, preoccupazione e paura tra la popolazione, causati dalle incursioni dell’orso.
 
Rispetto ai criteri adottati in precedenza si prevede una valutazione dei danni tenendo conto del ripristino, del mancato reddito a seguito della riduzione della produzione e all’interruzione di canali commerciali assestati negli anni.
Ancora, è previsto l’indennizzo degli allevamenti con una maggiorazione nella misura del 50% qualora il capo abbattuto sia gravido e l’intervento dell’ente pubblico nella copertura delle polizze per danni. Abbandonata invece, «perché non ha trovato la giusta condivisione in Commissione», la norma che prevedeva il «danno biologico», mentre si è introdotto il coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali nella cattura dell’animale «problematico», al fine di favorire la serenità delle persone sul territorio.
 
Il disegno di legge Bombarda riguardava l’estensione delle misure in materia di indennizzi per danni anche a specie diverse dall’orso (lupo, lince ecc.) e rafforzava l’informazione ai cittadini nel merito.
Un tema decisamente importante e concreto, che affronta un problema che suscita paura nella popolazione, ha osservato Franca Penasa, che ha anche registrato le diverse sensibilità degli amministratori locali in materia.
 
I cittadini trentini vedono violati i propri diritti grazie alla volontà della Provincia di introdurre l’orso nella nostra realtà: prima o poi avremo situazioni negative e davvero incontenibili, ha detto Penasa.
Questo disegno di legge prevede spese pubbliche per danni prodotti in ultima analisi dal progetto Life Ursus, irresponsabilmente avviato dalla Provincia.
«Pur riconoscendo bontà ed impegno al collega Giovanazzi dobbiamo esigere interventi diversi e più incisivi, nella direzione della tutela e salvaguardia della libertà delle persone di condurre attività all’interno della propria proprietà» ha concluso.
 
Simili le argomentazioni di Claudio Civettini (Lega), che pur esprimendo condivisione per la materia, almeno per quanto riguarda il merito, ha portato alcune considerazioni sul trattamento degli indennizzi.
Perplessità sull’inserimento dell’orso e della lince, animali  molto pericolosi per l’uomo e che non si possono introdurre a piacimento, è stata espressa da Claudio Eccher (Civica per Divina): l’ambiente va rispettato nel suo equilibrio naturale, ha detto l’esponente della Civica: «la natura è un bene che non abbiamo avuto in regalo dai nostri genitori, ma che diamo in prestito ai nostri figli» ha detto in conclusione.
 
«Il testo è un compromesso abbastanza buono per arginare certe situazioni e tutelare dai danni le imprese e la popolazione» ha detto Giorgio Leonardi (PdL) a sostegno della proposta legislativa.
«Ottimo il lavoro di sintesi tra tre proposte legislative che ha permesso di raggiungere l’obiettivo del testo unico su un tema che desta incertezze e preoccupazioni nella popolazione» ha detto Mario Magnani (Gruppo Misto) complimentandosi con i colleghi per la concretezza e la chiarezza del provvedimento che, accanto alla semplificazione nell’individuazione dei danni e indennizzi, non dimentica gli aspetti importanti dell’informazione e della formazione.
 
Alessandro Savoi (Lega) ha ripreso le argomentazioni della collega Penasa.
«Perché dobbiamo fare una legge per indennizzare chi ha subito danni a causa dell’orso quando l’orso è stato irresponsabilmente introdotto dalla Provincia come fosse un «giocattolino inoffensivo»? E’ giusto spendere centinaia di migliaia di euro ogni anno per seguire i plantigradi, introdotti in maniera innaturale nel nostro territorio?»
 
Respinti perché ridondanti gli emendamenti all’articolo 1 e 2 di Giuseppe Filippin (Lega nord), che miravano alla salvaguardia delle attività ittiche, minacciate dalla crescente presenza di aironi sul nostro territorio.
Come puntualizzato da Nerio Giovanazzi e confermato dall’assessore Alberto Pacher infatti, la norma che prevede l’indennizzo è già estesa al patrimonio ittico che rientra nella «zootecnia».
 
In sede di dichiarazioni di voto Pino Morandini (PdL) ha denunciato dal punto di vista concettuale il capovolgimento di valori che pongono a volte l’animale prima dell’uomo.
«Questa cultura troppo spinta nella tutela animalista non ci appartiene» ha aggiunto.
 
Il riconoscimento del concetto di danno causato da questo animale è un passaggio fondamentale di questo disegno di legge che va in ogni caso sostenuto, ha detto Penasa: in un momento di crisi dobbiamo usare soldi pubblici per pagare i danni causati dall’orso.
«questa è materia degna di una class action», ha concluso.
 
«La direzione di questo disegno di legge è quella di una maggiore tranquillità per i cittadini e della convivenza con questi animali, al fine di garantire la biodiversità a vantaggio di tutti», ha detto Giovanazzi.
Luca Zeni ha difeso il progetto Life Ursus e la reintroduzione del plantigrado nel territorio: l’orso c’è sempre stato in Trentino e la presenza di questo animale va vista in un contesto di salvaguardia, naturalmente nella tutela della popolazione.
 
Il capogruppo del PD ha messo in guardia dal trasformare il progetto, che ha certamente ricadute positive, in una campagna allarmista.
«Maggior valore all’animale piuttosto che all’uomo», è stato il Leitmotiv dell’intervento di Mario Casna (Lega nord).
 
Tuttavia, come la collega Penasa, Casna ha convenuto sull’opportunità data da questa legge di accertare un danno prodotto da un progetto fallimentare della Provincia, ovvero quello della reintroduzione dell’orso: su queste basi l’esponente della Lega ha preannunciato, controcorrente rispetto al proprio gruppo, la propria astensione.
Il testo è stato quindi votato e approvato con 25 voti favorevoli e la sola astensione di Mario Casna (Lega nord).
 

 Testo unificato in materia di indennizzi per danni causati dalla fauna selvatica
- riferimento all’orso bruno, lince e lupo (come da ddl Bombarda)
- fornitura di recinti, reti elettrificate e altre opere preventive
- concessione di contributi per polizze assicurative alle imprese
- concessione di indennizzi per i danni, con estensione al lucro cessante (mancata o ridotta produzione) e con particolari previsioni nel caso di perdita di capi gravidi e di particolare decimazione del patrimonio aziendale
- coinvolgimento dei sindaci nella gestione dei casi di "particolare problematicità" (come da ddl Giovanazzi)
- attivazione di campagne d'informazione sulle abitudini degli animali predatori (come da ddl Bombarda)
- formazione degli addetti alla gestione degli animali problematici
- promozione di protocolli operativi per azioni comuni di coordinamento sulla gestione dell'orso bruno, del lupo e della lince
- stanziamento di 145.000 euro sul 2012 e di 440.000 euro nel 2013 e nel 2014

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